Cambia, su indicazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossione che si è adeguata al nuovo decreto Milleproroghe, lo stralcio dei debiti fino ai 1.000 euro. L’Agenzia, infatti, ha aggiornato i modelli per consentire agli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali, quindi includendo per esempio i Comuni, di disporre gli stralci dei debiti affidati alla riscossione dal 2000 al 2015. Inserito nel pacchetto di dodici sanatorie fiscali della manovra Milleproroghe, lo stralcio dei debiti fino ai 1.000 euro dovrà essere disposto entro il 31 marzo, ma cerchiamo di capire meglio cosa cambia con la nuova norma.
Stralcio debiti da 1.000 euro: cosa cambia con Milleproroghe
Con il decreto Milleproroghe, insomma, la possibilità di disporre lo stralcio dei debiti fino ai 1.000 euro sarà affidata anche ai Comuni, oltre ad una serie di enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali. Precedentemente, infatti, con la legge 197 del 2022 era previsto lo stralcio parziale, ovvero limitato alle sanzioni e agli interessi correlati al debito, automatico in assenza di differente disposizione da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Con la Manovra 2023, invece, lo stralcio parziale dei debiti fino ai 1.000 euro maturati tra il 2000 e il 2015 sarà disposto esclusivamente dagli enti indicati, che decideranno insomma decidere se applicare o meno la sanatoria sulle sanzioni e sugli interessi. Similmente, però, è prevista anche la possibilità analoga di disporre per l’eventuale stralcio integrale, ovvero comprensivo anche delle somme a titolo di capitale e del rimborso spese per procedure esecutive e notifica previste. La scadenza fissata da Milleproroghe per deliberare lo stralcio parziale o integrale dei debiti fino ai 1.000 euro è il 31 marzo 2023, data limite in cui dovranno essere compilati i moduli relativi di disposizione o rinuncia allo stralcio parziale o integrale. Tutto questo, inoltre, dovrà essere comunicato dagli enti diversi dalle amministrazioni statali, dalle agenzie fiscali e dagli enti pubblici previdenziali tramite, esclusivamente, la mail pec indicata sugli stessi moduli presenti sul sito dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.