Bufera a Strasburgo per un finanziamento ai luoghi di culto. Nel mirino è finito un sussidio di 2,5 milioni di euro votato dalla maggioranza ecologista nel marzo 2021 per consentire la costruzione della moschea di Milli Görüs. Ma questa sovvenzione è stata annullata il 10 novembre scorso dal tribunale amministrativo, adito dal prefetto Josiane Chevalier. Invece, il sindaco Jeanne Barseghian, in nome della «uguaglianza tra le religioni», durante il consiglio comunale del 26 settembre aveva stabilito «un quadro chiaro, trasparente e condiviso» per il finanziamento dei luoghi di culto.
L’obiettivo del sindaco, come riportato da Le Figaro, era quello di allineare l’Islam e altre religioni come il Buddismo ai culti previsti dalla legge locale dell’Alsazia-Mosella, ovvero i culti cattolico, luterano e riformato ed ebraico, che possono beneficiare di sovvenzioni per gli investimenti. La sindaca ha anche ricordato che i rappresentanti delle confessioni religiose hanno contribuito a «questo lavoro ambizioso e coscienzioso».
STRASBURGO, BATTAGLIA POLITICA E LEGALE PER FINANZIAMENTO A MOSCHEA
Ma per il prefetto la delibera è viziata da «diverse irregolarità», in particolare ha rilevato la «mancata osservanza del regime generale di finanziamento dei culti» e ha ravvisato «l’illegalità della consultazione obbligatoria del rappresentante dello Stato». Per l’avvocato Eric Sander, segretario generale dell’Institut du droit local alsacien-mosellan, «lo Stato non mette in alcun modo in discussione il finanziamento delle religioni riconosciute, che è organizzato dalla legge». Inoltre, a Le Figaro ha spiegato che ci sono due quadri giuridici per gli investimenti. Per quelli non obbligatori, «le autorità locali devono giustificare l’interesse generale». Il professor Francis Messner ha ricordato che «tutte le religioni sono sulla stessa barca». Pertanto, la città di Strasburgo dovrà giustificare l’interesse generale delle sovvenzioni agli eventi interreligiosi, come sottolineato dalla prefettura. Il tema sarà affrontato nella riunione del Consiglio comunale di lunedì. La socialista Pernelle Richardot, così come Jean-Philippe Vetter (LR) temono che questa delibera possa essere deferita al tribunale amministrativo, «con tutti i rischi che ne derivano». Quindi, Richardot chiede alla sindaca di «ritirare la delibera controversa per non penalizzare i gruppi religiosi».