Il blocco dell’economia costa circa 10 miliardi alla settimana. La sua riapertura lenta, parziale e ostacolata dalle pur necessarie precauzioni, calcolando una ripresa altrettanto lenta del mercato globale, fa ipotizzare un calo del Pil italiano nel 2020 di circa 150-160 miliardi in relazione al 2019. Gli andamenti economici del 2021 dipenderanno da quando sarà trovato un vaccino. Al momento, le stime lo prevedono tra i 12 e 18 mesi. Se così, il recupero del Pil 2021 potrebbe essere meno della metà di quanto perso nel 2020.
Questo è un caso peggiore che però gli analisti del Fondo monetario internazionale ritengono probabile, e peggiorabile (come del resto ha lasciato presagire l’Ufficio parlamentare di bilancio parlando di un -15%), prevedendo un crollo del 9,1% del Pil italiano 2020 e un recupero di solo il 4% nel 2021. Circola la sensazione che nel 2022 sarà boom. Ma se non si migliorano i numeri 2020-21 c’è un rischio molto elevato che si inneschi in Italia una depressione duratura e destabilizzante. Pertanto ora la priorità è salvare l’economia. Come?
Ai medici non va più chiesto quando poter riaprire il sistema, ma quali sono le precauzioni che permettono di poter riavviare il più e prima possibile il ciclo economico in condizioni di sicurezza. Il Governo tentenna. Il fabbisogno di capitale extra nel 2020 per evitare una catena distruttiva di insolvenze nonché il rischio di impoverimento totale per circa il 40% della popolazione è tra gli 80 e i 120 miliardi, veri e subito. Una parte di questi è necessariamente “a perdere”, un’altra a credito garantito per le imprese.
Il Governo, oltre ad aver annunciato 400 miliardi di garanzie in realtà inapplicabili, si appresta timidamente ad attivare un extra-deficit di forse 40 miliardi, insufficienti. La Bce è pronta ad assorbire più debito nel suo bilancio, garantendolo, ma il Governo pretende al momento impossibili eurobond invece di spingere per un ampliamento di tale funzione Bce. Riaprendo subito il più dell’economia e con 80 miliardi veri, l’Italia potrebbe limitare la caduta del Pil 2020 al 5% e recuperarla in accelerazione nel 2021, evitando l’impoverimento.
Questo obiettivo sarebbe raggiungibile se il Governo fosse competente e meno “politichese”. Ma potrà esserlo?