Stregoneria e religiosità: il legame in uno studio
Le credenze riguardo la stregoneria sono strettamente legate alla religiosità: a dimostrarlo è uno studio dell’American University di Washington, analizzando dal Jerusalem Post. In molti credono nella capacità di alcune persone di causare intenzionalmente danni tramite mezzi soprannaturali, a partire da re Giacomo I di Scozia, che iniziò a dare la caccia alle streghe con la conseguente tortura e la morte di migliaia di donne e uomini. Nel 21° secolo, però, esiste ancora chi crede nella stregoneria e spesso questa è legata alla credenza in Dio e alla religiosità.
Lo dimostra un’analisi dal titolo “Witchcraft credenze nel mondo: un’analisi esplorativa” pubblicata sulla rivista PLOS ONE condotta dal Prof. Boris Gershman dell’American University di Washington, DC. Lo studio analizza le credenze sulla stregoneria nei paesi di tutto il mondo, consentendo l’indagine sui fattori chiave associati a tali credenze. Secondo le analisi di Gershman, queste credenze sono positivamente correlate con la fede in Dio e la religiosità. Complessivamente, il 62% dei credenti nella stregoneria si considera cristiano e il 27% musulmano.
Stregoneria, differenze sostanziali in tutto il mondo
Il processo alle streghe più famoso della storia ebbe luogo a Salem, nel Massachusetts, tra il 1692 e il 1693. Furono 141 gli accusati di stregoneria, uomini e donne. Diciannove furono giustiziati per impiccagione e uno fu schiacciato a morte da pesanti pietre. Tutt’ora in Paesi come l’Arabia Saudita continuano a usare la pena di morte per stregoneria. La legge ebraica considera la pratica della stregoneria affiliata all’idolatria e o alla negromanzia.
Numerosi studi condotti nel corso degli ultimi decenni in tutto il mondo hanno documentato le credenze delle persone riguardo la stregoneria. Secondo Gershman “comprendere le credenze sulla stregoneria delle persone può essere importante per la definizione delle politiche e altri sforzi di coinvolgimento della comunità”. A causa della mancanza di dati, però, l’analisi sulla stregoneria non è globale. I dati riguardano più di 140.000 persone provenienti da 95 paesi e territori. Sono stati condotti sondaggi faccia a faccia e telefonici dal Pew Research Center e da organizzazioni di sondaggi professionali tra il 2008 e il 2017. Sono state poste domande sulle credenze religiose e sulle credenze nella stregoneria. Oltre il 40% dei partecipanti al sondaggio ha affermato di credere che “alcune persone possano lanciare maledizioni o incantesimi che fanno accadere cose brutte a qualcuno”. Come si legge nello studio, tali credenze “sembrano esistere in tutto il mondo, ma variano sostanzialmente tra i paesi e all’interno delle regioni del mondo. Ad esempio, il 9% dei partecipanti in Svezia ha riferito di credere nella stregoneria, rispetto al 90% in Tunisia”.