Negli ultimi mesi si sono verificati molti casi di streptococco, registrando infezione a catena. E’ questo quanto emerge da uno studio del Policlinico di Milano e dell’Humanitas di Rozzano, analizzando il batterio che è circolato a Milano nei sei mesi a cavallo fra il 2022 e il 2023, decisamente differente rispetto alle ondate precedenti il covid.



Lo streptococco A ha colpito più adulti che bambini lo scorso inverno e lo ha fatto anche attraverso forme di malattia più gravi. 28 i casi che i ricercatori dei due ospedali sono riusciti a ricostruire con l’intero profilo genetico del batterio, e di questi 11 pazienti hanno avuto delle conseguenze che hanno messo a rischio la loro vita: 5 si sono salvati ma sono stati ricoverati in terapia intensiva, mentre i restanti 6 non ce l’hanno fatta e sono morti.



STREPTOCOCCO A “PRIMA DEL COVID…”

Lo studio, come precisa il Corriere della Sera, è stato pubblicato qualche settimana fa sulla rivista Frontiers in Microbiology, e i ricercatori hanno preso in considerazione tutti i casi di streptococco A di Policlino e Humatinas da gennaio 2015 a marzo 2023 per un totale di circa 2.900 pazienti. La maggior parte ha riguardato infezioni non invasive, quindi limitate alle vie aeree, ed hanno colpito soprattutto bimbi e ragazzi.

«Prima del Covid-19 l’andamento di infezioni invasive era poco influenzato da fluttuazioni temporali, ed era stabilizzato su valori che non superavano mai i 13 casi ogni tre mesi», fanno sapere gli studiosi. Dopo la pandemia, però, qualcosa è cambiato: «Durante l’ultimo trimestre del 2022 e il primo del 2023, i nostri ospedali hanno assistito a un forte aumento delle infezioni. Da notare che l’incremento maggiore è stato osservato per le infezioni “invasive”, che nel solo primo trimestre del 2023 sono arrivate a 34 casi, e cioè circa il triplo rispetto al numero medio costantemente osservato nello stesso periodo dell’anno prima della pandemia».



STREPTOCOCCO A, 95% DEI CASI GRAVI IN ADULTI

Le infezioni più gravi nei due ospedali di Milano hanno riguardato soprattutto adulti (95 per cento dei casi), «e in oltre la metà dei casi l’infezione ha messo a rischio la vita dei pazienti». Lo scorso inverno a Milano c’è stato «un alto livello di circolazione di diversi tipi di streptococco nella comunità», senza l’identificazione di «catene di trasmissione» e ciò rappresenta un elemento rilevante visto che negli anni passati erano state scoperte catene di contagio fra gli adulti negli ospedali o in case di cura.

A Milano, in almeno 12 varianti, il batterio è circolato senza alcun legame particolare. «L’analisi della sequenza genetica del batterio si rivela utile per la classificazione del rischio e il trattamento dei pazienti», hanno concluso i ricercatori. Continua quindi a lasciare strascichi il covid, virus che ha decisamente abbassato le difese immunitario del nostro fisico, dopo due anni di restrizioni e mascherine.