Nel mirino del Fisco sono finiti i falsi crediti d’imposta. La linea tracciata dalla direttiva con l’atto di indirizzo della politica fiscale 2024-2026 del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti chiede controlli preventivi sulle compensazioni tra debiti e crediti fiscali per intercettare sul nascere i fenomeni di possibili frodi. Sulla stessa strada si indirizza anche la legge di bilancio appena approvata che invece propone una stretta dal prossimo 1 luglio: stop alle compensazioni per chi ha debiti non pagati oltre 100mila euro. Si potranno inoltre utilizzare solamente i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.



Come ricorda la relazione del Mef sui risultati relativi al contrasto all’evasione fiscale e contributiva, i risultati che hanno riguardato il controllo preventivo sulle agevolazioni parlano di crediti inesistenti bloccati per circa un miliardo di euro nel 2022. A questi vanno sommati gli 1,2 miliardi del triennio precedente. L’operazione si va ad aggiungere a quella relativa alla cessione dei crediti edilizi. La direttiva emanata dal ministro Giorgetti ha come obiettivo quello di affinare i tempi di reazione nell’individuazione dei fenomeni di frodi o di irregolarità nell’utilizzo dei crediti d’imposta e in particolar modo quelli collegati alle agevolazioni, spiega “Ius Letter”.



Controlli preventivi sulle compensazioni tra debiti e crediti fiscali

Per affinare i tempi nell’individuazione dei fenomeni di frodi, si utilizza l’analisi di rischio, ossia l’esame che consente di individuale un potenziale pericolo per le casse dello Stato da un utilizzo irregolare del credito. Come scritto dal ministro Giorgetti “con particolare riguardo ai crediti agevolativi, si procederà al recupero dei crediti inesistenti e al rilevamento delle responsabilità degli ulteriori soggetti che hanno agevolato la creazione, la commercializzazione e l’utilizzo dei crediti in argomento, mediante l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, documenti falsi, operazioni simulate e altri mezzi fraudolenti”.



Nonostante il miglioramento dei risultati sul recupero del tax gap (83,6 miliardi complessivi tra entrate tributarie e contributive nel 2021), resta alta l’attenzione sui crediti inesistenti. Negli ultimi tempi, infatti, l’esperienza delle cessioni dei bonus edilizi ha messo in evidenza il pericolo di meccanismi collegati alla creazione di finte società e di fatturazioni inesistenti, spiega “Ius Letter”. Inoltre, l’impennata delle compensazioni (84,5 miliardi di euro a fine 2022) ha spinto a imporre un’ulteriore stretta con la Manovra. Queste entreranno in vigore nel prossimo mese di luglio e andranno ad aiutare il Fisco nello scovare illeciti.