Striscia la Notizia
è tornata ad occuparsi di Watly, il computer termodinamico che ha tra gli obiettivi quello di “dissetare” il Pianeta. Si parte dal modello 1.0, a cui segue il modello 2.0, “parcheggiato” – per usare le parole di Moreno Morello – per qualche giorno in Africa in funzione di stravagante esperimento sociale. Il modello fa così ritorno in Italia ottenendo anche visibilità da parte di importanti programmi nazionali come Linea Verde, attratti da quella che sembra essere la qualità più stupefacente del marchingegno: la capacità di depurare acqua da qualsiasi sostanza (compresi detersivi e saponi) rendendola limpida e pronta da bere. Striscia la Notizia, però, ha intervistato due ex dipendenti dell’azienda, che non sembrano pensarla proprio così: “Noi curavamo la parte tecnica e lo sviluppo della costruzione della macchina – dice Stefano Buiani – Quel modello non era ancora pronto per depurare l’acqua dai tensioattivi, che sono l’elemento più difficile da togliere“.
STRISCIA LA NOTIZIA: “ANCHE DI MAIO SE LA BEVE”
Ad essere attirato dal potenziale almeno apparentemente di Watly è stato nel 2018 anche Luigi Di Maio, che al progetto di Marco Attisani ha dedicato una tappa della sua campagna elettorale. L’attuale ministro degli Esteri è rimasto letteralmente a bocca aperta mentre il fondatore di Watly gli spiegava come il macchinario potesse connettersi a internet anche a 100 km di distanza da una zona provvista di rete. La terza versione del modello, spiegava Attisani all’allora capo politico M5s, era in grado di distribuire torce elettriche ricaricabili e produrre idrogeno dall’acqua. Di Maio restò – anche comprensibilmente – sbalordito, a maggior ragione quando Attisani e i suoi gli parlarono di una dimostrazione avvenuta alla Barcolana di Trieste durante la quale, a detta del fondatore di Watly, la gente beveva l’acqua del mare depurata. A smentire tutto, però, sono stati ancora una volta gli ex operai del progetto: “No, no, no, assolutamente no anche perché avrei dovuto pescare l’acqua del mare ma non è fattibile portare le tubazioni: cioè, non c’era nessun tubo che andava in acqua. Non poteva andare, dai! Quando l’ha provata Di Maio era funzionante? No, perché era all’interno di un capannone, non poteva funzionare. Se era una simulazione con acqua già pronta? Sì! Inutile dire bugie, stessa cosa alla Barcolana, c’era già dentro l’acqua buona insomma“. Insomma, anche Di Maio se l’è bevuta? Cliccate qui per il video del servizio di Striscia la Notizia!