Il liceo “Cavour” di Torino ha scelto di usare l’asterisco alla fine delle parole per evitare le discriminazioni in base al genere nell’ambito delle comunicazioni scolastiche. Una decisione che ha generato discussioni e polemiche, nonostante sia già stata assunta da tre anni nelle circolari dell’istituto Avogadro e al convitto Umberto I.



Il preside del “Cavour”, Enzo Salcone, ha voluto dichiarare quanto segue ai microfoni dell’edizione torinese del “Corriere della Sera”: “Non mi sembra che si tratti di chissà quale rivoluzione, ma soltanto di un invito a tenere conto delle differenze che noi ormai diamo per scontato. Piuttosto, è importante quello che sta dietro all’asterisco: l’attenzione alle persone e il rispetto dell’articolo 3 della Costituzione. Tuttavia, Augusta Montaruli, deputato torinese di Fratelli d’Italia, condanna l’uso di “student*”: “C’è un modo di non discriminare senza storpiare l’italiano. È quello di insegnare ai nostri ragazzi il coraggio di affermare la propria identità e non quello di nascondersi dietro un asterisco. Questo è il compito della scuola che spero il Governo, da me sollecitato sul caso, voglia difendere”.



LICEO CAVOUR DI TORINO USA ASTERISCO DA MAGGIO: I PARERI DEGLI ALTRI PRESIDI

Peraltro, il “Corriere della Sera” di Torino ha chiarito che al liceo “Cavour” il regolamento inerente all’utilizzo dell’asterisco “era stato adottato nel maggio scorso dal Consiglio d’Istituto su proposta di un docente che aveva in classe una persona in transizione di genere. Dal caso di ‘carriera alias’, che permette di cambiare nome in attesa dei documenti ufficiali, era conseguita l’adesione al progetto ‘Noi siamo pari’ del Miur, per il rispetto alle differenze e l’adozione dell’asterisco”.



Tommaso De Luca, preside dell’Avogadro, interpellato sul tema, ha sottolineato: “Personalmente preferisco il doppio genere per lungo, ad esempio ‘studenti e studentesse’ e, se non è possibile, utilizzo l’asterisco nelle mie comunicazioni. La consapevolezza dell’opinabilità della scelta mi ha fatto decidere per l’uso dell’asterisco nelle circolari, cioè nei documenti esplicitamente firmati da me”. Infine, al Convitto Umberto I si è deciso di adottare le carriere alias per studenti con disforia di genere o che chiedono di essere chiamati in altro modo e “usano la schwa e l’asterisco per le comunicazioni interne via posta elettronica”.