Mohammad Moradi, studente e cameriere iraniano che viveva a Lione, si è suicidato  per protesta contro il regime dell’ayatollah. Il trentottenne, come riportato dal Corriere della Sera, prima di compiere l’estremo gesto, ha pubblicato su Instagram un video in cui ne dà l’annuncio. “Quando lo vedrete, sarò morto nel fiume dietro di me ma sono felice perché ho scelto questa strada senza alcuno stress. Non sono triste”, così inizia il filmato choc.



All’interno del messaggio, l’uomo spiega anche le ragioni della sua scelta. “Ho deciso di farlo per mostrare a tutti che noi iraniani abbiamo bisogno di aiuto. Ora nel mio Paese c’è un movimento molto grande contro la violenza del governo. Abbiamo un regime islamico che cerca di trapanare le cose nella testa delle persone. La polizia attacca i manifestanti molto violentemente durante le proteste. Purtroppo, abbiamo perso molte giovani figlie, figli, adolescenti e persino bambini. Dobbiamo fare qualcosa”.



Studente iraniano si suicida a Lione: il messaggio all’Occidente

Il gesto di Mohammad Moradi, lo studente iraniano di 38 anni che si è suicidato a Lione, rappresenta dunque un messaggio chiaro e forte all’Occidente affinché si intervenga per fermare quanto sta accadendo nel regime dell’ayatollah. “Si è ucciso per far sentire la voce della rivoluzione in Iran. La nostra voce non è trasmessa dai media occidentali. Il suo cuore batteva per l’Iran, non poteva più sopportare il regime”, questo è stato il commento al Guardian di Timothee Amini, un connazionale della comunità locale.



Le autorità francesi, dopo la diffusione del messaggio di addio del giovane, si sono immediatamente recati sul posto per tentare di salvarlo, ma ormai non c’era più nulla da fare. Quando i sommozzatori hanno recuperato il corpo nel fiume e hanno tentato di rianimare la vittima, era troppo tardi. La speranza, adesso, è che il suo sacrificio non sia vano.