Dramma a Bologna: uno studente di 23 anni si suicida, gettandosi nel fiume Reno. La tragica vicenda, come riportato dal Corriere della Sera, è accaduta venerdì 7 ottobre. Il corpo della vittima è stato ritrovato intorno alle 7.00 del mattino sotto al Pontelungo, dopo la segnalazione di alcuni operai che stavano lavorando nella zona. Proprio quel giorno il giovane avrebbe dovuto discutere la tesi in Giurisprudenza. Almeno questo era quello che aveva detto a parenti e amici. In realtà non c’era nulla di vero. Il fuorisede, originario di Pescara, era rimasto indietro con gli esami. Non ha avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Pare che avesse anche organizzato una festa per la laurea.
Gli inquirenti hanno indagato per diverse ore per comprendere cosa fosse accaduto. Accanto al cadavere è stato rinvenuto anche un materasso con un lenzuolo sporco di sangue, oltre ad un masso. Alla fine, complici anche le testimonianze di coloro che lo conoscevano, hanno confermato l’ipotesi del suicidio.
Studente suicida: “Mi laureo” ma non aveva dato esami, dramma a Bologna
La chiusura delle indagini sullo studente suicida a Bologna avrà luogo soltanto dopo i risultati dell’autopsia, che è stata disposta dalla Procura con l’obiettivo di definire con certezza le cause del decesso. I messaggi rinvenuti sul cellulare e i dettagli relativi alla carriera universitaria, però, come riportato dal Corriere della Sera, lasciano pochi dubbi. “Mi laureo venerdì”, aveva detto ai familiari e agli amici, ma all’appello mancavano ancora diverse materie della facoltà di Giurisprudenza. Da tempo non dava un esame.
I genitori, che erano arrivati dall’Abruzzo in Emilia Romagna per la festa, adesso si ritrovano a piangere il ventitreenne, che non ha trovato la forza di parlare del suo malessere con nessuno. Si è chiuso nel suo dolore fino all’estremo gesto. È, purtroppo, l’ennesimo caso. Il 9 ottobre di un anno fa, sempre a Bologna, era accaduto lo stesso ad uno studente di 29 anni.