Sta facendo il giro del web il caso della studentessa fatta bendare dalla professoressa in quanto considerata troppo brava durante l’interrogazione in Dad. Come riferito dai colleghi di OrizzonteScuola citando Repubblica, la vicenda è emersa in un istituto superiore di Verona, con protagonista una studentessa di soli 15 anni (prima superiore). La giovane si stava sottoponendo ad una interrogazione di tedesco, ma la docente non era convinta della bravura della stessa alunna, e pensando che stesse leggendo da qualche parte, ha invitato la stessa ad accendere la telecamera e a bendarsi gli occhi con una sciarpa scura, di modo da non poter vedere nulla.
“Mi sono sentita a disagio, come se mi stessero accusando di imbrogliare”, ha raccontato la stessa studentessa colpita dal provvedimento bizzarro, per poi raccontare quanto successole ai rappresentanti del suo istituto e agli esponenti della rete degli studenti medi veronesi. Camilla Velotta, responsabile locale della Rete, ha commentato: “Già è un momento difficile, non capiamo come si possa pensare di umiliare in questo modo i ragazzi”.
STUDENTESSA BENDATA IN DAD: “PROF CHE FANNO SIMILI RICHIESTE VANNO DENUNCIATI”
Nel frattempo il caso ha fatto il giro del web anche perchè sono stati diversi i compagni che hanno fatto lo screen alla compagna bendata con una sciarpa nera, e la foto è in seguito finita sulle chat dei genitori, provocando un forte sdegno fra gli stessi. Lorenzo Baronti, rappresentante d’istituto, ha aggiunto: “Il nostro appello è di denunciare tutti i professori che fanno simili richieste: noi ci siamo, ci occuperemo delle vertenze”. Da quando è scoppiata la pandemia e gli studenti sono stati costretti alla didattica a distanza, sono stati numerosi coloro che hanno denunciato il fatto che gli stessi alunni copiassero durante le verifiche o le interrogazioni svolte online. Numerosi sono del resto gli escamotage che sono stati realizzati in questi mesi, fra bigliettini sparsi per il computer e la stanza, improvvisi problemi a telecamere e microfoni, genitori nascosti nell’ombra per suggerire, e amici in collegamento. La speranza è quindi che si possa tornare alla didattica in presenza al 100% il prima possibile di modo da evitare episodi condannabili in un senso o nell’altro.