Non capita spesso di raccontare una tremenda storia di cronaca dal finale però positivo: quanto avvenuto a Vigevano lo scorso sabato, all’istituto superiore Caramuel, ha dell’incredibile. La studentessa in piedi sul banco davanti alla finestra della classe pronta a buttarsi di sotto, presa al volo dal professore Emilio Bocca Corsico Piccolino (riferito dal dirigente del Caramuel Matteo Loria che ha subito parlato di “atto eroico”).
Secondo le cronache locali, la ragazzina avrebbe chiesto all’insegnante di interrompere l’interrogazione perché doveva andare in bagno: per motivi ancora oscuri, probabilmente in preda ad un attacco di panico o di depressione, la ragazza sale all’ultimo piano della scuola e si affaccia nel vuoto da oltre 6 metri di altezza in un’aula in quel momento non utilizzata. Una concatenazione di interventi tempestivi e forse solo apparentemente casuali hanno permesso di poter raccontare una vita salvata e non un’ennesima tragedia giovanile, simile a quella purtroppo avvenuta solo qualche giorno fa a Ruvo di Puglia (Bari), dove a perdere la vita è stato un 14enne per un suicidio dalla finestra della classe.
IL PRESIDE: “ATTO EROICO DEL MIO PROFESSORE”
Decisivo in primo luogo è stata l’intuizione della professoressa che stava interrogando la ragazza: non vedendola rientrare in classe si è subito preoccupata tanto l’allarme. Compagni, personale scolastico e altri docenti si sono messi subito a cercare la studentessa, dato che in bagno non c’era: qui un secondo provvidenziale intervento arriva dal suo compagno di classe che dal cortile nota l’amica in piedi davanti alla finestra del secondo piano dell’istituto di Vigevano. E da ultimo il docente che fisicamente trova la giovanissima intenta a minacciare, probabilmente, il suicidio: «Dobbiamo ringraziare la prontezza di riflessi e il sangue freddo di un nostro docente, il professor Emilio Bocca Corsico Piccolino, che è stato in grado di intervenire tempestivamente – spiega a “Informatore Vigevanese” il dirigente del Caramuel, Matteo Loria – Prima le ha parlato a qualche metro di distanza poi, quando è riuscito ad avvicinarsi, l’ha presa e portarla al sicuro. Un gesto davvero eroico. La ragazza stava bene, è poi stata accompagnata in ospedale per accertamenti». Il padre subito avvisato si è precipitato dalla figlia e ora sarà la famiglia assieme agli esperti sanitari a provare a capire cosa possa essere scattato nella testa e nell’animo di quella giovane disperata. «Devo dire che è stata una mattinata complicata, e siamo tutti rimasti un po’ provati per l’accaduto. Ma ho potuto osservare anche una reazione positiva, un senso di comunità: attorno alla ragazza si sono stretti i docenti e suoi i compagni, che hanno cercato di tranquillizzarla, mostrandole vicinanza in un momento di fragilità», ha concluso il preside al termine di una vicenda per fortuna risoltasi meglio di quanto potesse prevedersi al momento della scomparsa della studentessa.