Il quotidiano La Verità si è soffermato stamane sull’episodio avvenuto presso il prestigio ateneo universitario di Milano Bocconi dove, tre ragazzi iscritti al terzo anno sono stati sospesi per sei mesi, poi divenuti tre, dalla commissione disciplinare e dal rettore Francesco Billari, in quanto hanno postato sui loro profili dei commenti nei confronti dei bagni “gender neutral”, quelli ciò per chi non si riconosce in alcun genere, che l’istituto ha aperto alcuni mesi fa. La Verità riporta anche i commenti utilizzati dai tre studenti, «Li userò, ma non per andare in bagno», «Li puoi letteralmente usare per andare a trans», «Ma non diciamo pagliacciate. Può piacerti chiunque, ma sei hai il pesce resti un maschio. E vai nel bagno adatto».



Il quotidiano ritiene come la sospensione possa compromettere il percorso formativo degli stessi studenti, con il rischio di perdere ore decisive d’esame e anche l’anno accademico per delle uscite ritenute infantili “diventate urticanti e offensive negli anni del pensiero unico politicamente corretto”, aggiunge il giornale.



STUDENTI BOCCONI SOSPESI, COSA “INSEGNA” L’ATENEO

C’è poi la questione delle ore di recupero e rieducazione, ma c’è anche una contraddizione, fa notare ancora il giornale, in termini del reato contestato «Hanno leso la reputazione dell’ateneo» ma il Codice d’Onore interno recita: «Essere parte della comunità bocconiana – studenti, docenti, collaboratori, personale amministrativo -, coincide con l’adesione spontanea e totale ai valori di riferimento della stessa: indipendenza, etica, trasparenza, libertà di espressione, equità, solidarietà, valorizzazione delle diversità». Secondo il quotidiano la libertà d’espressione è stata invece calpestata, dominando invece il codice disciplinare Lgbtqia+.



Sulla vicenda è intervenuto anche il ministero dell’Università e della Ricerca presieduto da Anna Maria Bernini, secondo cui: «Le università godono di ampia autonomia, inoltre la Bocconi è un istituto privato. Sarebbe uno sgarbo istituzionale entrare nel dibattito su specifiche vicende», parole quindi che non entrano nello specifico ma che fanno chiaramente capire la presa di posizione nei confronti della questione.

STUDENTI BOCCONI SOSPESI, IL COMMENTO DI ROSSANO SASSO

Nel contempo Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione e capogruppo della Lega in commissione Cultura, sta preparando un’interrogazione parlamentare sul caso dei bagni gender fluid alla Bocconi: «La direzione della Bocconi – afferma – si è mossa in stile polizia del pensiero. Sei mesi sono un’enormità, una posizione assurda e diseducativa che potrebbe pregiudicare la carriera universitaria dei tre studenti, causando loro lo stigma dell’omofobia».

Quindi aggiunge su chi accusa: «Pare che abbia commesso qualche leggerezza sui social, come segnalato da altri studenti, mancando di rispetto alla memoria di defunti a lui invisi», con riferimento al decesso di Silvio Berlusconi. Sasso conclude con un appello: «La Bocconi non ceda all’ideologia woke e al doppiopesismo. In questo caso non ci fu nessun provvedimento di sospensione perché si trattava di un attivista di sinistra?». Vedremo nei prossimi giorni come evolverà una vicenda che ovviamente è divenuta di dibattito pubblico e soprattutto di scontro politico.