Gli studenti figli di no vax devono essere protetti con l’anonimato: lo scrive sull’edizione de “Il Corriere della Sera” di sabato 4 settembre 2021, il noto psicoanalista Massimo Ammaniti, il quale ha pubblicato un proprio intervento incentrato sul ritorno a scuola in presenza da parte degli alunni, finalmente – speriamo – senza più fare ricorso alla didattica a distanza che ha scandito i ritmi degli ultimi due anni scolastici e, addirittura, senza obbligo di mascherina, qualora gli allievi siano vaccinati.



“Finalmente i ragazzi potranno guardarsi in viso, cogliere le espressioni e le intenzioni degli amici e dei compagni e rispondere a tono – ha sottolineato l’esperto –. È un ritorno alla normalità di cui i ragazzi avevano bisogno, perché la loro vita sociale si era impoverita e sappiamo bene quanto sia per loro importante condividere e identificarsi coi coetanei e comprendere i loro stati d’animo”. Tuttavia, cosa potrebbe accadere se uno dei ragazzi non fosse vaccinato in quanto i suoi genitori sono contrari alla vaccinazione contro il Coronavirus? In tal caso, i professori e tutti gli studenti sarebbero obbligati ad indossare la mascherina durante tutte le ore di lezione.



AMMANITI: “GARANTIRE L’ANONIMATO AI FIGLI DEI NO VAX A SCUOLA”

Ammaniti, su “Il Corriere della Sera”, si preoccupa però delle eventuali conseguenze che il diretto interessato potrebbe subire; infatti, gli studenti figli di no vax rischiano di diventare rapidamente “il capro espiatorio del gruppo e subire le inevitabili angherie dei coetanei. In questa situazione, il clima della classe si potrebbe trasformare: sospetti, accuse, pettegolezzi per scoprire il colpevole”. Se si scoprisse la loro identità, il rischio bullismo sarebbe dietro l’angolo e i ragazzi non vaccinati si troverebbero, probabilmente scontrandosi con i genitori.



A tal proposito, lo psicoanalista ha suggerito quanto segue: “Sconsiglio senz’altro di fare il nome dell’alunno, anche perché la scelta della famiglia va salvaguardata. Allo stesso tempo non si deve fare nessuna pressione perché ci si vaccini, anche se va rilevato che questo comporta conseguenze negative per tutti. In ogni caso è utile che gli insegnanti, soprattutto quelli di scienze, diano ai propri alunni tutte le informazioni sul vaccino, mettendone in luce i vantaggi, ma non sottacendo i possibili e limitati effetti collaterali”.