Non ci sono errori nella relazione del Comitato tecnico scientifico: l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha respinto i dubbi sui calcoli che hanno spinto il governo a frenare la ripartenza nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus in Italia. La holding Carisma ieri ha evidenziato una «incongruenze evidenti», perché «risultano 100 milioni di abitanti in più». Non è tardata ad arrivare una replica da parte di chi ha lavorato a quello studio. «È basato sui dati, non ci sono errori», ha dichiarato Silvio Brusaferro, presidente dell’Iss, in conferenza stampa. «Qualcuno ha detto che abbiamo sbagliato i conti, ma sono giusti», ha spiegato invece Stefano Merler della Fondazione Bruno Kessler, che ha collaborato all’elaborazione dei dati. Inoltre, ha aggiunto che l’holding Carisma, che non ha nominato ma a cui fatto riferimento dicendo «chi ha criticato», ha fatto un calcolo basato «sul rapporto terapie intensive/infezioni», ma dimenticando «i decessi per Covid che non sono entrati in terapia intensiva». Ma ha anche fornito un dato che sembra confermare quanto emerso nelle scorse settimane dallo studio dell’Imperial College: «I positivi reali rispetto a quelli noti sono 10-20 volte tanto».
STUDIO CTS, IN ITALIA 2 MILIONI DI CONTAGI? LA STIMA
I numeri dell’emergenza coronavirus in Italia sono decisamente più alti rispetto a quelli che conosciamo attualmente. «Siamo stati criticati e qualcuno ha detto che abbiamo sbagliato conti: ma ad oggi si può essere infettato il 3-4% della popolazione, cioè 4 milioni», ha dichiarato Stefano Merler nella conferenza stampa di oggi dell’Istituto superiore di sanità. E questo vuol dire che il numero delle persone positive che possono trasmettere l’infezione va moltiplicato «per 10 o 20, sono numeri molto più grandi». Secondo Merler sono quindi attendibili le stime dell’Imperial College, secondo cui gli infettati in Italia sono almeno il 3-5 per cento della popolazione. «Il nostro sistema di sorveglianza ha visto circa il 5-10 per cento dei casi totali», ha aggiunto Merler. Se ciò fosse vero, allora i positivi in Italia sono (o sono stati) circa 2 milioni. Si è parlato poi della riapertura delle scuole di ogni ordine e grado, che porterebbe il tasso di contagio R0 a 1,3. «Una situazione assolutamente preoccupante che porterebbe a problemi serissimi in pochissimo tempo», ha commentato Merler.