Studio Procopio, le testimonianze choc dopo la morte di Margaret Spada
L’operazione che avrebbe dovuto fare Margaret Spada “non lascia cicatrici evidenti e non richiede alcuna frattura ossea del setto nasale” scrivevano sui social i medici dello studio Procopio, al quale la giovane si è rivolta. Ivan, un testimone, racconta però: “Mi sono operato lì ma il giorno dell’intervento mi hanno detto che avrei dovuto fare una rinoplastica completa. Mi hanno rotto l’osso per una specie di martello”. Il tutto, in anestesia locale. Tiziana, invece, un’altra testimone trovata da Le Iene, ha subito una blefaroplastica per asportare la pelle in eccesso sugli occhi: “Ho avuto una tachicardia molto accelerata dopo l’anestesia. Loro mi dicevano che era tutto normale”. Nadia, un’altra paziente ancora, racconta di aver subito la stessa operazione di Margaret, pagando 2.500 euro in contanti altrimenti avrebbe dovuto darne 500 in più.
Stessa storia per la punta del naso di Roberta: “Ho pagato 2000 euro in contanti altrimenti avrei dovuto pagare 3.100 euro”. Un’altra paziente ancora, Ludovica, è stata operata dai Procopio per una mastoplastica additiva non andata però secondo i piani. La ragazza, infatti, ha riportato dei problemi e recatasi nuovamente in studio, il medico le ha riaperto le cicatrici per spostarle la protesi senza alcuna anestesia. Una procedura folle che ha portato la giovane a prendere la decisione di recarsi da un altro medico, che si è reso conto del fatto che l’operazione condotta dai Procopio non fosse per nulla stata fatta secondo le procedure. Così, Ludovica è andata nuovamente in studio e lì, con il titolare della clinica, ha trovato “un accordo”: “Mi ha proposto di restituirmi completamente la somma di denaro, 6.500 euro in una busta in contanti”.
Studio Procopio dove Margaret Spada è morta: la folle operazione su Silvia
Pagamenti in contanti, operazioni condotte senza autorizzazione e senza seguire gli standard e non soltanto. Marco Procopio, titolare dello studio dove Margaret Spada è morta, ha eseguito su Silvia un’operazione di addominoplastica e mastoplastica. “Gli ho dato 13.000 euro contanti, li ho consegnati alla moglie la mattina dell’intervento. Lui mi ha fatto una fattura bassa, a me di 2.000, perché comunque l’affitto della clinica di Santa Maria di Leuca dovevano tracciarlo” racconta a Le Iene. Un mese dopo l’operazione, iniziano i problemi per la donna: “Vado allo studio per fare un controllo e Marco Procopio mi dice che le protesi si sono spostate e che doveva rimettermele a posto. Allora mi taglia sotto al seno alle cicatrici che avevo, mi caccia le protesi e una, quella di sinistra, non usciva. Allora chiama il figlio e alla fine la protesti esce, finendo sul lettino. E loro me la rimettono senza neanche disinfettarla”.
Silvia finisce così in ospedale con una forte infezione da stafilococco aureo e i Procopio, venuti a conoscenza della situazione, chiedono alla paziente di non fare il loro nome e di uscire, firmando, perché poi avrebbero risolto tutto loro. La donna ancora, a Le Iene, racconta: “Io firmo e torno a casa e lì comincia l’incubo perché tutti i giorni io stavo con i fazzoletti sotto al seno: usciva roba gialla. Loro venivano a farmi visita a casa e a cambiarmi la medicazione. Poi un giorno avevo la febbre a 39.8 e non riuscivo ad alzarmi. Allora loro mi prendono, mi portano nello studio e mi tolgono la protesi. Non avevo più il seno”. Per cinque mesi, Silvia è stata con un solo seno. Poi, è andata da un altro medico, che per sistemarle il seno e la pancia, tutta storta e con accumuli di grasso non aspirato, le chiede 18.000 euro. Così, torna da loro. “Mi rimettono la protesi e va malissimo” racconta Silvia. Oggi il seno della donna è completamente rovinato, così come l’addome. Il tutto, per 13.000 euro.