Sono stati individuate delle sostanze così letali al punto da essere state soprannominate Keanu Reeves. L’amato attore americano, divenuto famoso in particolare con Matrix, ma anche con John Wick, in cui veste i panni di un assassino implacabile, è stato preso come esempio da alcuni scienziati tedeschi dopo aver scoperto una sostanza fungicida talmente assassina da essere appunto soprannominata con un nome particolare. A darne notizia sono i colleghi della CNN citando uno studio realizzato da alcuni scienziati tedeschi pubblicato poi sul Journal of the American Chemical Society.
Nel dettaglio la sostanza rinvenuta è la Keanumicina, un trattamento contro i funghi che è risultato essere più resistente rispetto ai prodotti che troviamo in commercio, e è che in grado di agire sulle piante ma anche sugli esseri umani nel trattare le infezioni fungine: da qui l’idea di chiamarlo Keanu Reeves. “Il lipopeptide – sono le parole del ricercatore tedesco Sebastian Götze dell’Istituto Leibnizsul, co-autore dello stesso studio – uccide così efficacemente che lo abbiamo chiamato così in onore di Keanu Reeves perché anche lui è estremamente letale nei suoi ruoli”. E ancora: “Abbiamo una crisi di anti-infettivi. … Molti funghi patogeni per l’uomo sono ora resistenti agli antimicotici (antimicotici), in parte perché sono usati in grandi quantità nei campi agricoli”, ma evidentemente dopo la scoperta di Keanu Reeves, il problema sarà risolto.
KEANU REEVES E’ IL NOME DI ALCUNI FUNGICIDI: “MOLTE DI QUESTE SPECIE…”
I composti antimicrobici che sono stati scoperti, sottolinea ancora la CNN, sono un sottoprodotto naturale dei batteri Pseudomonas che solitamente si trovano nel suolo e nell’acqua. I ricercatori li hanno individuati durante lo studio degli stessi testandoli per la loro efficacia contro le amebe predatrici.
“Molte di queste specie batteriche (Pseudomonas) sono molto tossiche per le amebe, che si nutrono di batteri”, ha specificato Pierre Stallforth, capo del dipartimento di paleobiotecnologia presso l’Istituto Leibniz, autore principale dello studio. Il dott. Matt Nelsen, ricercatore del Field Museum di Chicago, ha concluso: “Questo studio documenta un altro mezzo entusiasmante attraverso il quale i microbi si sono evoluti per competere e combattere altri organismi”.