Stufa a pellet o legna? I consigli degli esperti

Raul Barbieri, direttore del Progetto Fuoco Veronafiere e Annalisa Paniz, dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali, sono stati ospiti di Uno Mattina. Stufe a pellet e a legna possono essere utilizzati per gli appartamenti ma ci sono anche caldaie che saldano un intero hotel. I criteri di scelta sono tra centinaia di modelli. Il 70% delle stufe presenti in Europa vengono dall’Italia. Al di là della molteplicità dei modelli dipendono dall’efficenza e dalla capacità calorica che le stufe possono esprimere. Inoltre sono divise in una serie di classe in funzione del loro rendimento e della quantità di emissione delle loro particelle”, spiega l’esperto.



“Una stufa a cinque stelle ha emissioni vicine allo 0 e un rendimento che supera il 95% che significa che il 95% della legna diventa calore. Le stufe di vecchia generazione sono 10 volte più inquinanti di quelle attuali. In Italia ci sono incentivi per sostituire la stufa di vecchia generazione, conclude Barbieri.



Stufa a pellet o legna? Costi a confronto

Il pellet è un combustibile legnoso rinnovabile che viene prodotto utilizzando scarti legnosi, ossia segatura. Nel corso del processo le elevate temperatura fa sì che vi sia un parziale ammorbidimento della legnina che fa sì che le fibre si compattino. Gli scarti legnosi vengono così valorizzati in un’ottica di economia circolare”, spiega invece Annalisa Paniz, dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali.

“A livello di energia sono due combustibile legnosi. Entrambi hanno i loro elementi qualitativi. Il pellet è compresso, la legna arriva direttamente dalla gestione forestale. La legna deve avere un contenuto idrico inferiore al 20%. Un elemento importante da ricordare è che i combustibili legnosi sono la prima fonte energetica rinnovabile di Italia. La legna costa circa la metà del pellet” sottolinea ancora Paniz. Oggi il prezzo del pellet, però, è diventato più del doppio rispetto ad un anno fa. A spiegarne il motivo è Raul Barbieri: “Il prezzo del pellet è più che raddoppiato per due motivi. C’è una minore disponibilità di legna da trasformare in pellet. Poi, chi produce pellet, destina la produzione al mercato interno perché in un momento di povertà energetica. Quando c’è la domanda che cresce e poca disponibilità, si può assistere a fenomeni speculativi”.