Gli stupratori condannati saranno costretti a scontare l’intera pena in carcere, secondo le nuove leggi all’esame dei ministri britannici. Al ministro della Giustizia Alex Chalk è stato chiesto di elaborare proposte per un cambiamento della Legge che porrebbe fine alla possibilità di rilascio anticipato per i condannati per i reati sessuali più gravi. Ora il primo ministro Rishi Sunak sta valutando se includere l’idea nel Discorso del Re di questo autunno, che dovrebbe dare una spinta verso la lotta alla criminalità.
Infatti, la maggior parte dei prigionieri viene automaticamente rilasciata dopo aver scontato solo la metà della pena. I dati scioccanti del Ministero della Giustizia mostrano che dal 2016, 112 molestatori sessuali hanno continuato a commettere altri reati gravi dopo essere stati rilasciati prematuramente. Nel 2017, la stupratrice del Worcestershire Ashley Shuck è stata condannata per lo stupro e il rapimento di una donna anziana e per l’aggressione sessuale di un’altra donna poche settimane dopo essere stata rilasciata, alla metà della pena di otto anni inflitta per un precedente reato.
Cambiamenti nella Legge in UK?
Il Police, Crime and Courts Act dello scorso anno ha posto fine al rilascio anticipato automatico per tutti i reati sessuali che comportano una pena massima dell’ergastolo, compreso lo stupro e la violenza sessuale su minori di età inferiore a 13 anni. Secondo una fonte governativa citata dal Daily Mail, però, i ministri starebbero ora valutando la possibilità di andare oltre e di porre fine al rilascio anticipato dei criminali sessuali più gravi: la pena andrà scontata per intero.
Secondo varie fonti, il primo ministro potrebbe presentare il progetto di legge e in generale parlare di lotta alla criminalità nel discorso del Re a novembre. I ministri sono sotto pressione per la lotta ai reati di violenza, in particolare lo stupro: solo l’1,6% dei
i casi segnalati alla polizia comportano l’accusa di qualcuno. Secondo fonti governative, la decisione finale su quali misure saranno incluse nel discorso del Re di apertura della sessione parlamentare come capo dello Stato del prossimo 7 novembre, non sarà presa fino ad autunno inoltrato.