Indagini serrate sugli stupri di Caivano, violenze sessuali ripetute ai danni di due cuginette di 10 e 12 anni per cui risultano indagati diversi adolescenti (due di loro sarebbero maggiorenni). L’inchiesta della Procura di Napoli Nord si concentrerebbe sull’analisi dei dispositivi sequestrati ai giovanissimi coinvolti nella vicenda del Parco Verde, a caccia di elementi che possano contribuire a chiarire dinamiche e responsabilità. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino, una terribile ipotesi avanza sul tavolo degli inquirenti: non si esclude la cessione di video degli abusi a una rete di pedofili online.



Per questo, gli accertamenti sul traffico e sui movimenti registrati dai telefonini delle persone indagate potrebbero rivelarsi preziosi e persino fondamentali ai fini della ricostruzione della storia, un caso che è esploso poco dopo il drammatico stupro di gruppo che sarebbe avvenuto a Palermo ai danni di una 19enne. Un esperto incaricato dalla Procura del capoluogo campano dovrà ora setacciare i contenuti degli smartphone sottoposti a sequestro per verificare se lo scenario di un giro di pedofilia dietro gli stupri del Parco Verde di Caivano abbia un fondamento.



Stupri di Caivano, la denuncia della madre di una delle minorenni: “Ci stanno minacciando”

Poche ore fa, nelle cronache collaterali alle violenze che le due minorenni avrebbero subito al Parco Verde di Caivano si è innestato lo sfogo della madre di una di loro, affidato all’avvocato della famiglia Angelo Pisani: “Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei“.

La donna ha chiesto un incontro urgente con il Presidente del Consiglio, atteso proprio oggi in visita nei luoghi in cui si sarebbero consumati terribili abusi ai danni della due bimbe. La vigilia dell’arrivo di Giorgia Meloni a Caivano ha registrato una sinistra anticamera con le minacce che la premier avrebbe ricevuto via social relativamente alla cancellazione del Reddito di cittadinanza. L’allerta dei vertici a Palazzo Chigi è massima in vista dell’intervento di Meloni nei luoghi in cui il clima di tensione sociale appare rovente. Sul web, frasi come “Io ti consiglierei stai a casa, stanno comm e’ pazz’, e’ rimast’ 160mila famiglie senza Rdc, senza spesa. Sei sicura che tornerai a casa?” hanno alzato l’asticella dell’attenzione per paura di eventuali azioni eclatanti contro il governo. In una nota a ridosso della sua partenza per Caivano, Giorgia Meloni ha sottolineato che l’esecutivo non farà marcia indietro: “Ringrazio quanti hanno espresso vicinanza in merito alle minacce ricevute in vista della mia visita a Caivano. Le intimidazioni non impediranno la nostra presenza al fianco dei tanti cittadini che chiedono sicurezza e la possibilità di un futuro migliore per i propri figli. Nella lotta alla criminalità organizzata questo Governo non farà passi indietro“.