Lo stupro delle due dodicenni di Caivano continua a tenere vivo l’allarme sulle condizioni drammatiche in cui vive la popolazione del comune in provincia di Napoli. Le bambine sono state affidate ad una comunità, mentre le loro famiglie stanno ricevendo delle minacce per la risonanza avuta dalla vicenda. A parlarne, ai microfoni di Pomeriggio 5, è stata la mamma di una delle vittime.



“Non ho mai percepito nulla di cosa stava accadendo. Erano una comitiva, ora si è distrutta. Non voglio mandare nessun messaggio a questi ragazzi che hanno commesso gli abusi”, ha affermato. La donna nei giorni scorsi ha potuto incontrare in forma protetta la bambina. “Io sono stata contenta di vedere mia figlia, lei vorrebbe tornare a casa. Mi sono sentita tanto sola in questi giorni e sono molto delusa. Voglio giustizia per mia figlia e per mia nipote. Il mio progetto è di andare via da Caivano con i miei figli e cambiare vita”.



Stupro Caivano, la mamma: “Voglio giustizia, cambieremo vita”. Il commento della maestra

A commentare il doppio stupro di Caivano Pomeriggio 5 è stata anche Pina Pascarella, l’insegnante di scuola primaria del comune. “Io conosco una delle cuginette perché è stata mia alunna, conosco anche le famiglie. Le violenze penso che risalgano a un paio di mesi fa, non all’età in cui era in classe con me. È sempre stata timida e taciturna, non chiedeva neanche di andare in bagno. Era molto dolce”, ha rivelato.

Fin da quegli anni, tuttavia, la maestra si è accorta di quanto il contesto fosse problematico. “Io l’ho seguita alle elementari, poi ho continuato a dare supporto alla famiglia. È un nucleo complicato. L’aspetto che mi addolora e mi devasta l’anima è che venga additata in malo modo. La madre è molto fragile, ha bisogno di aiuto”, ha concluso.