Prosegue l’indagine sullo stupro di Capodanno a Primavalle e, stando a quanto riferisce La Repubblica nella sua edizione online, si andrebbe ora a confermare una voce circolata in questi mesi ma mai finora accertata: tra gli indagati ci sarebbe anche la figlia di una soubrette. Si tratterebbe di una “pariolina”, all’epoca dei fatti appena 17enne e che secondo i magistrati della procura dei minorenni avrebbe spacciato droga dentro la villetta di via Podere Fiume. Nella chat “Aimone” dove i carabinieri avrebbero trovato le conversazioni sulla droga da acquistare, le amiche la chiamano con l’appellativo “La pugile”.



Alla festa la ragazza era giunta con l’allora fidanzato, Simone Ceresani, nipote dell’ex premier Ciriaco De Mita. Anche il ragazzo sarebbe sotto inchiesta per spaccio da parte della procura di Roma. Compaiono inoltre altri tre minorenni indagati sempre per droga tra cui una 14enne, la più piccola, che nella borsetta quella sera aveva il Rivotril.



Stupro Capodanno, tra gli indagati figlia soubrette

La notte di Capodanno del 2020 furono tanti i giovanissimi presenti nella villetta di Primavalle. Bianca all’epoca dei fatti aveva 16 anni quando rimase vittima di stupro. Da pochi giorni ha appreso del processo a carico di Patrizio Ranieri, il capobranco che l’avrebbe violentata a turno con altri quattro ragazzi. Quella festa fu organizzata non solo per disattendere le misure anti Covid ma anche per dare vita ad una sera a base di alcol e droga senza limiti. La sera prima della festa, il 31 dicembre 2020, la figlia della soubrette era alla frenetica ricerca della droga e nella chat scriveva alle amiche, come riferisce Repubblica: “Devo risolvé. Devo tornare a Parioli a prendere i soldi e poi a Tor Bella”. Ed alle amiche che le chiedevano delle dosi, lei replicava: “Non posso girà con chissà quanto dietro, se mi fermano so cazz*”.



Questo sarebbe accaduto poche ore prima che Bianca venisse violentata. Uno stupro, quello di Capodanno, iniziato già intorno alle 22. Pare che nessuna amica l’avrebbe soccorsa tranne una ragazzina che per entrare nel gruppo delle ‘parioline’ sarebbe caduta nell’anoressia. Il giorno seguente, la “Pugile” spiegava alle amiche di stare poco bene: “Non mangiavo da una settimana e mi sono fatta 3 grammi di cocaina”.