Storie Italiane torna a parlare del caso di Caivano e lo stupro delle due ragazzine di 10 e 12 anni al Parco Verde. Il programma di Rai Uno ha intervistato il padre di uno dei 7 indagati per la violenza sessuale, che ha spiegato: “Questi ragazzi hanno fatto sto casino ma dimostravano 15 e 16 anni queste bambine. La verità è che questi ragazzi una volta escono con una e una volta con un’altra, e la mamma ora le ha messo in testa confusione perchè voleva trovarsi una casa e un lavoro… di cosa stiamo parlando? Le bambine sono state educate in quella casa”, dando quindi colpa ai genitori delle due vittime.



Il papà di un indagato di Caivano ha quindi proseguito: “Allora quello che so io, e la conosco questa ragazza… la grande una volta usciva con uno e poi con un altro e le piaceva. Poi è venuto a saperlo il fratello e ha fatto la denuncia facendo i nomi di tutti i ragazzi, ma non è vero che erano tutti e 10 sopra di lei. Mio figlio ha le chat, la ragazzina chiamava mio figlio perchè voleva uscirci, questo si vede dalle chat, hanno sequestrato i telefoni, lui le scriveva di lasciarlo stare perchè era piccola, lui non sapeva l’età, lei diceva che aveva 14 o 15 anni”. Quindi il padre ha proseguito: “Le bimbe non erano minacciate, non è vero, mio figlio sono andato a prenderlo i carabinieri, volendo avrei potuto farlo scappare e invece”.



STUPRO CUGINETTE CAIVANO: “MIO FIGLIO HA SBAGLIATO MA…”

“Lui ha sbagliato perchè lei aveva 12 anni ma ne dimostrava di più. Ha sbagliato mio figlio – ha ribadito – ma ha creduto in quello che gli dicevano, lei dimostrava più anni. Ma la mamma non le guardava queste bimbe?”.

In collegamento con Storie Italiane anche l’avvocato Pisani, che difende una delle due cuginette: “E’ un cocktail di ignoranza, degrado – commentando le parole del padre dell’indagato – gli adulti non danno esempi ai giovani e ai ragazzi così come le istituzioni non danno esempi, bisogna cambiare modelli di vita che in molti luoghi purtroppo mancano”. La zia dell’indagato ha aggiunto: “Mio nipote ha sbagliato e deve pagare, ma queste ragazzine sapevano che mio nipote era più grande”.