I video dello stupro di Palermo sono stati inviati dal branco ad altri coetanei. È questo, come riportato dal Corriere della Sera, quanto emerso dalle analisi dei cellulari dei sette ragazzi che hanno abusato della diciannovenne al Foro Italico. I filmati rinvenuti sono due, della durata rispettivamente di 20 e 23 secondi. A registrarli, secondo quanto emerso dalle ricostruzioni, è stato Angelo Flores, l’unico della comitiva che conosceva la vittima.



“Niente cucì, qui stiamo facendo un bordello”, questo diceva in un audio ad un amico proprio mentre riprendeva la violenza. I suoi difensori in queste settimane hanno provato a sostenere che non soltanto non ha partecipato allo stupro, limitandosi a registrare i video, ma anche che si è subito pentito di quanto fatto. Una versione che viene smontata, tuttavia, proprio dal materiale che è stato tratto dal suo cellulare. Nei giorni successivi, infatti, ha inviato i filmati agli altri membri della comitiva e anche ad altri due amici che non erano presenti.



Stupro di Palermo, i video inviati agli amici: anche quelli privati tra Flores e la vittima

Ma non è tutto. Sul cellulare di Angelo Flores non c’erano esclusivamente i video dello stupro di Palermo, ma anche quelli di un rapporto privato che il ragazzo aveva avuto alcuni mesi prima con la vittima e quelli che quest’ultima aveva registrato insieme ad un’altra persona. I filmati in questione, così come delle foto intime della diciannovenne, erano stati inviati già allora agli amici.

In diverse conversazioni, ora agli atti, la ragazza veniva definita una poco di buono, oltre a una sorta di trofeo da esibire e da mettere a disposizione del gruppo. È ciò che d’altronde si sarebbe concretizzato soltanto pochi mesi dopo, quando in sette hanno brutalmente abusato di lei. È chiaro dunque il quadro che emerge nei confronti di Angelo Flores, che la vittima reputava un amico.