La giovane 19enne che è stata vittima del tristemente noto stupro di Palermo della scorsa estate, è stata ospite ieri sera degli studi di Rete 4 per il programma Fuori dal Coro, condotto da Mario Giordano. A volto coperto la giovane ha spiegato che quella terribile esperienza «l’ho superata da sola. Ora non voglio fermarmi perché voglio portare un messaggio ad altre ragazze». La ragazza non viene ovviamente mai inquadrata in viso e non viene mai chiamata con il suo nome reale, ma spiega: «Ma io non mi vergogno, sono loro, quelli che mi hanno violentata, che si devono vergognare». Quindi aggiunge: «Bisogna essere sempre se stessi nonostante i giudizi, perché c’è un futuro migliore che ci aspetta».



La 19enne ha ricordato la terribile notte del 7 luglio 2023, quando si è appunto consumato il famoso stupro di Palermo: «Ero uscita con un’amica, dovevamo andare nel magazzino a fare serata vicino alla Vucciria». E lì è scattata una trappola architettata da quello che la vittima riteneva fosse un amico: «Ho incontrato Angelo che già conoscevo da prima: mi aveva fatto il lavaggio del cervello perché io per lui impazzivo». In seguito è emerso che il ragazzo aveva probabilmente già preparato il tutto: «Ho saputo dai giornali che lui si era messo d’accordo con gli amici per fare una cosa simile».



STUPRO DI PALERMO, PARLA LA 19ENNE VITTIMA: “SUI SOCIAL METTEVO CONTENUTI…”

La giovane 19enne di Palermo ha parlato anche del rischio dei social: «Inizialmente mi è accaduta una cosa mai successa: sui social mettevo sempre contenuti provocatori, è vero. Ma non li ho tolti pur sapendo che potevano generare odio. Non li ho tolti perché volevo restare me stessa. La gente segue degli stereotipi» creando un pericolo «per la stessa vittima che può mettere fine alla sua vita come Alice di Agrigento».

E ancora: «Questa società è gestita da ciò che i giovani vedono, replicano dei comportamenti, sfogano i vuoti interiori con droga e alcol. Anch’io ho avuto molti vuoti, come la perdita di mia madre o la consapevolezza di vivere una vita che non mi dà quello che immaginavo. Nei social c’è molto cyberbullismo e vittimizzazione secondaria che io ho vissuto in prima persona». Quindi il messaggio conclusivo: «Ogni persona è diversa, io ho avuto traumi che ho superato da sola e voglio trasmetterlo agli altri per dimostrare che si può andare avanti. Non voglio fermarmi perché voglio portare un messaggio per gli altri ragazzi».