Al centro della trasmissione Ogni Mattina, su TV8, è stato affrontato il caso della presunta violenza di gruppo a scapito di due minorenni di 15 anni inglesi avvenuta nei giorni scorsi a Pisticci, in provincia di Matera. A parlare ai microfoni del programma è stato il papà di una vittima che ha spiegato come stanno le due ragazzine: “Vogliono tornare a casa loro, con le amiche, rivivere una vita normale e cercare di dimenticare quello che è successo”, ha spiegato l’uomo. Le ragazze alternano momenti di tranquillità ad altri di malinconia. “Tutte e due le ragazzine sono abbastanza coraggiose e intelligenti perchè loro sono state drogate, rapite e violentate”, ha proseguito l’uomo, “da quello che ho visto sono state anche picchiate”. Il padre ha poi voluto ricordare la giovanissima età di entrambe mentre i presunti aguzzini avrebbero tra i 19 ed i 25 anni, “si vergognassero!”, ha tuonato l’uomo.  “Le bambine faranno loro vedere che non hanno paura di questi bulli, devono metterselo in testa che ci sarà una battaglia per la giustizia”, ha aggiunto il padre. Ai microfoni di Ogni Mattina ha raccontato come ha saputo dell’episodio di violenza a scapito delle due 15enni: “Ho avuto la notizia di mia figlia la mattina verso l’1.10 in Inghilterra, mia figlia balbettava, non si capiva nulla, si sentiva casino al telefono”. Quindi è stato raggiunto al telefono anche dalla figlia maggiore che gli ha riferito l’intenzione di portarle in ospedale e allertare le forze dell’ordine.



STUPRO MATERA, PARLA IL PADRE DI UNA DELLE VITTIME

Il padre di una delle due presunte vittime di violenza sessuale a Pisticci ha prontamente raggiunto la figlia a Matera, in ospedale, dove le ragazzine sono state ricoverate: “Mi parlava con gli occhi, come a dirmi che mi avrebbe dovuto dire qualcosa”. Quindi, avvicinandosi, in inglese gli avrebbe detto di non avere alcuna pena chiedendogli di distruggerli per quanto commesso. Oggi quel sorriso della figlia è stato oscurato da questo terribile fatto. L’intervista dell’uomo è poi proseguita con il commento di ciò che accadrà in vista dell’incidente probatorio: “Le ragazze non hanno paura di riconoscere questa gente, loro sanno chi sono e quello che hanno fatto”, ha commentato. Il loro stato d’animo sarà ovviamente caratterizzato dall’emozione e dalla paura, anche alla luce della loro giovane età. Il padre ha poi inviato un messaggio agli indagati ed alle loro famiglie: “Se volete aiutare queste ragazzine e aiutare forse pure i figli vostri, fateli confessare per il bene loro prima che sia troppo tardi, perchè questa battaglia non sarà una battaglia piccola ma come una guerra”.

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