Un mese prima altri due ragazzi avevano provato ad abusare della ragazza che ha denunciato lo stupro di gruppo a Palermo. Lo ha raccontato la 19enne (attualmente in una comunità protetta) e non è l’unica novità emersa sul caso. Una telecamera di videosorveglianza di un locale della Vucciria, nel quale è iniziato l’incubo, ha ripreso la ragazza malferma sulle gambe, tenuta su a forza da due ragazzi, uno le cinge la vita, l’altro la sostiene e la palpeggia. La ragazza appare visibilmente intontita. Attorno ci sono cinque ragazzi che guardano la scena, il resto della comitiva. Erano passati 47 minuti dopo la mezzanotte del 7 luglio.



Di lì a poco la 19enne verrà portata dietro le lamiere di un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo e violentata. L’immagine del gruppo è ora agli atti dell’indagine per stupro che è stata aperta dalla procura dopo la denuncia della giovane. Il frame inedito, pubblicato dal quotidiano online LiveSicilia, è importante per gli investigatori perché rappresenta un riscontro alle parole della vittima, che agli inquirenti ha raccontato le fasi della violenza.



STUPRO PALERMO: SPUNTANO DUE NUOVE FOTO

Il gruppo è stato poi filmato da un’altra telecamere, in corso Vittorio Emanuele, dieci minuti dopo. La scena riprende i sette ragazzi e la 19enne mentre camminano verso il Foro Italico per sparire in una zona coperta dalla videosorveglianza. Tornano sotto l’occhio di una telecamera all’una e 24 minuti: alla spicciolata vengono ripresi mentre si allontanano dal lungomare per andare a mangiare in una rosticceria. La vittima ha ricostruito cos’è successo nella mezz’ora trascorsa, spiegando che almeno in cinque l’hanno costretta ad avere rapporti sessuali, mentre il maggiore della comitiva le puntava addosso la torcia del cellulare e riprendeva gli abusi.



I due non sono nella terza immagine finita agli atti. La ragazza ha spiegato che il giovane si era rifiutato di chiamare un’ambulanza anche se lei aveva detto di star male, ma si era attardato per aiutarla a scavalcare la recinzione, per questo non era nell’inquadratura. La vittima è così rimasta da sola per strada fino a quando due passanti non le hanno prestato soccorso. Come evidenziato dal Corriere, questi frame, insieme al video trovato nel cellulare del ragazzo che riprendeva tutto, inchiodano il gruppo e confermano la ricostruzione della ragazza.

STUPRO PALERMO, LE NUOVE RIVELAZIONI DELLA 19ENNE

La 19enne vittima dello stupro di gruppo a Palermo ha raccontato anche altro agli investigatori. Una settimana dopo la violenza la ragazza è tornata in caserma per aggiungere alcuni particolari. Così è emerso che un mese prima di quella notte altri due ragazzi avrebbero provato a violentarla. «Non ricordo il nome di uno dei due… l’ho conosciuto un mese fa quando in compagnia di M.R. hanno tentato di usarmi violenza nella zona del Politeama vicino a dei gradini — ha detto ai carabinieri, come riportato dal Corriere —. Ero alla stazione e si erano offerti di portarmi a casa a bordo di uno scooter, io ho accettato ma loro, in realtà, anziché accompagnarmi si sono fermati».

Il suo racconto prosegue con le minacce ricevute: «R. mi ha detto “stasera devi avere un rapporto con noi se no ti ammazzo”. A quel punto mi ha preso di forza e mi ha buttata a terra, mentre l’altro si è avvicinato, ma certo non per soccorrermi». La ragazza in quel caso è riuscita a difendersi: «Ho preso lo spray al peperoncino e ho spruzzato a entrambi, loro si sono alzati la maglietta per tamponarsi il viso e ho sentito quello robusto che diceva “se ti rivedo ti ammazzo”».