La premier di Scozia, Nicola Sturgeon, si è lamentata del fatto che le femministe siano “offensive” nei suoi confronti. Ne dà notizia il quotidiano “The Daily Telegraph”, sulle cui colonne si legge che quattro politici del Partito Nazionale Scozzese, rappresentato proprio dal primo ministro, sono stati fotografati sorridenti davanti a un cartello con lo slogan “Decapitare le terf” (femministe che non accettano la transizione di genere), esposto durante un comizio a sostegno delle riforme di genere tenuto da Sturgeon sabato scorso.
I politici dell’SNP immortalati davanti al cartellone – Alison Thewliss, Kirsten Oswald, Stewart McDonald e Kaukab Stewart – hanno riferito di non averlo notato. Sturgeon, dal canto suo, ha dichiarato: “I cartelli che ho visto non sono assolutamente in accordo con le mie idee e condannerei il modo in cui sono state espresse e le opinioni che sono state espresse. Non credo sia giusto o credibile suggerire che i rappresentanti eletti che erano lì condividano o approvino in qualche modo queste opinioni”.
NICOLA STURGEON: “CARTELLI FEMMINISTE CONTRO DI ME INACCETTABILI”
Nel prosieguo del suo intervento, la premier Nicola Sturgeon ha altresì detto di essere stata presa di mira dalle femministe: “Ci sono stati cartelli su di me che erano offensivi e a mio parere completamente inaccettabili. Abbiamo tutti la responsabilità di esprimere noi stessi, in particolare i rappresentanti eletti, nei modi che riteniamo appropriati”.
Sebbene la Sturgeon non abbia specificato a quali slogan si riferisse, durante un comizio a Holyrood a dicembre – scrive il “Daily Telegraph” – alcune donne hanno esposto striscioni che la definivano “distruttrice dei diritti delle donne” e “il grinch che ha rubato i diritti delle donne“. “Tutto ciò che suggerisce la violenza è assolutamente fuori luogo e di un ordine diverso rispetto ad altre cose offensive – ha replicato Sturgeon –. Tuttavia, sono dell’idea che tutti i modi offensivi di esprimere le proprie idee dovrebbero essere evitati”. Il tutto mentre la polizia ha dichiarato di aver avviato un’indagine sui cartelli offensivi, così da poter risalire ai loro autori o, più probabilmente, alle loro autrici.