Thomas Harrington, professore emerito al Trinity College di Hartford nel Connecticut ed autore del libro The Treason of the Experts ha spesso denunciato nei suoi studi l’atteggiamento troppo autoritario e manipolatore di scienziati, politici e media durante alcune situazione giudicate emergenziali e di crisi. Come è stato per il Covid, ora si sta verificando con l’emergenza climatica, si creano situazioni di “paure diffuse” per fare in modo che poi la popolazione si adegui a certe direttive imposte dai governi.



Harrington, intervistato dal quotidiano La Verità, parla della sua visione delle istituzioni, che prendono il controllo senza però assumersi troppe responsabilità e afferma “ci ritroviamo con una società che dipende da esperti che la ignorano e la considerano massa manipolabile: esercitano il potere ma hanno perso ogni autorità morale“, per questo il professore suggerisce di opporsi alla disumanizzazione e “reclamare il nostro diritto di tornare ad avere un ruolo attivo nella vita pubblica“. Soprattutto bisognerebbe ribellarsi di fronte al pensiero comune imposto dagli “esperti” che rappresentano una “elite intellettuale che si identifica con il potere“.



Thomas Harrington “Le persone spaventate dalle crisi si rifugiano nelle autorità”

Il professor Thomas Harrington, nell’intervista a La Verità sottolinea il ruolo dei governi nel portare avanti “la politica dello spavento” che nelle varie situazioni giudicate di crisi impone ai cittadini di aver paura del futuro spingendoli a “rifugiarsi nelle braccia delle autorità“, quindi fidandosi di qualsiasi provvedimento e ubbidendo a nuove regole.

Anche i media hanno una grande colpevolezza in questo atteggiamento, perchè a partire dall’avvento di internet, hanno iniziato a temere il libero scambio di informazioni e quindi hanno fatto in modo di ripristinare la capacità di controllo riportando “il gregge nella decisione preventivamente stabilita”. Ma perchè quindi la gente continua a cascarci? La risposta per Thomas Harrington è da ricercarsi nella cultura del consumismo che invita alla “smemoratezza, per essere sempre pronti all’acquisto successivo e trattare qualsiasi cosa come se fosse un prodotto“.