La successione nel 2024 avranno una svolta. A cambiare le regole è stato l’ultimo decreto legislativo approvato ufficialmente dal Consiglio dei Ministri in data 7 agosto, che ha snellito le procedure burocratiche per gli eredi under 26.

Nella nuova riforma fiscale sono contenute altre informazioni – non solo per le successioni – ma anche in tema trust e donazioni. L’obiettivo è rendere l’iter burocratico più comprensibile ma soprattutto semplice.



Successione 2024: cosa cambia nell’iter?

Per la successione 2024 il primo cambiamento riguarda i beni immobili. Gli eredi under 26 avranno delle agevolazioni burocratiche non indifferenti. Il Governo mira a snellire quegli adempimenti laboriosi e talvolta fuorvianti.

Gli intermediari finanziari e le banche – a fronte di soddisfare il requisito anagrafico – devono sbloccare l’oggetto di successione ancor prima che l’erede presenti la sua dichiarazione.



Lo sblocco deve riguardare esclusivamente le somme destinate a pagare le imposte ipotecarie, catastali e di bollo (nonché quelle utili ai soli fini di ottenere l’immobile in eredità).

Trasferimenti e donazioni in vita

Un’altra novità contenuta nel decreto legislativo fa riferimento alle donazioni in vita. Esse sono considerate esentasse purché tali atti rientrino nell’asse ereditario.

Nello specifico si fa rifermento al trasferimento d’azienda di natura “familiare”. Questo non costituisce nessuna base imponibile nella successione e dunque su essa non sarà necessario versare tasse.



Tassazione dei trust

Al riguardo della tassazione dei Trust le regole cambiano così come segue: nel momento in cui il disponente versa il tributo dovuto per la successione e allo stesso tempo non viene specificata la categoria dei beneficiari, allora si pagherà l’aliquota più alta.

Questa decisione è stata presa per mantenere una tassazione equa e senza far incidere le eventuali franchigie. Mentre per “categoria dei beneficiari” si fa riferimento ai ruoli parentali o affini.