Quello del razzismo non è un problema che riguarda solo gli Stati Uniti, ma a cui deve far fronte anche il Sudafrica. Del resto, è stato l’ultimo Paese che ha dovuto fare i conti con la segregazione razziale e sistematica dei neri, l’apartheid. Non a caso il Guardian nei giorni scorsi ha scritto che proprio dal Sudafrica sappiamo che «abbattere le statue non è un proiettile d’argento, ma un inizio». Con “silver bullet” si intende una soluzione facile ad un problema complesso. E infatti il razzismo in Sudafrica è un problema tutt’altro che risolto con la fine dell’apartheid. C’è un desiderio di vendetta nei neri che trova massima espressione nelle idee di Andile Mngxitama, leader dei “Black first, Land first”, partito che già nel suo nome chiarisce il programma. In primis, espropriazione delle terre dei bianchi senza indennizzo, un progetto in cui il razzismo vendicativo si mescola con le basi del marxismo-leninismo di cui il leader di BLF è un convinto seguace. «Uccideremo tutti i bianchi insieme ai loro figli, le loro donne, i loro cani, i loro gatti e tutto ciò che troveremo sulla nostra strada». Questo lo slogan del deputato riportato da Libero.
SUDAFRICA, DOPO APARTHEID RAZZISMO CONTRO BIANCHI
Una sorta di razzismo al contrario quello che c’è in Sudafrica. L’impianto è sempre lo stesso, ma si invertono le parti. «Per ogni africano ucciso uccideremo cinque bianchi», disse Mngxitama in quello stesso discorso. E infatti si susseguono assalti alle fattorie di bianchi, che in qualche caso vengono uccisi mentre in altri sono costretti ad andare via, a emigrare all’estero. C’è poi un altro problema, secondo quanto riportato da Libero. Il razzismo contro i bianchi è solo una faccia della medaglia. I neri del Sudafrica sono violenti anche con altri neri ma provenienti dai Paesi vicini o del nord. A tal proposito cita i Mondiali del 2008, quando si contarono 67 africani morti vittime di linciaggi perché non erano sudafricani. A Johannesburg e Pretoria dove continuano a contarsi a decine i morti. Vicende che, considerando quanto sta accadendo ora negli Stati Uniti, devono invitare ad una riflessione per evitare un rovesciamento delle parti.