Sudafrica Inghilterra, finale dei Mondiali di Rugby 2019 in Giappone, prevista oggi sarà certo una partita tutta da vedere. In semifinale l’Inghilterra ha sconfitto abbastanza agevolmente i campioni del mondo in carica gli All Blacks, la Nuova Zelanda: il Sudafrica invece ha avuto ragione solo nell’ultima parte della partita contro il Galles. Certo oggi potrebbe accadere di tutto ma in questa edizione della competizione iridata, la squadra di Eddie Jones ha dato finora l’impressione di essere più squadra, e parte da favorita. Pure non sarà facile: gli Springboks hanno dalla loro due coppe, di cui una vinta proprio contro gli inglesi nel 2007. Sarà una finale quindi dal grande significato per due nazionali che vogliono tornare ai vertici del rugby mondiale. Per presentare Sudafrica Inghilterra, finale dei Mondiali di Rugby 2019, abbiamo sentito Mauro Bergamasco: eccolo in questa intervista esclusiva a ilsussidiario.net.

Come vede questa finale Sudafrica Inghilterra? Sinceramente non togliendo niente all’importanza e alla bellezza di questa finale, il sogno di tutti gli innamorati, gli appassionati del rugby sarebbe stato bello vedere una finale Galles Inghilterra.

Per quale motivo? Una finale tra due grandi nazionali dell’emisfero nord che fino in fondo ci rappresenta. Peccato per il Galles, per la sua sfortuna, per i tanti infortunati. Anche per quelli in semifinale con il Sudafrica. Magari il Galles inferiore tecnicamente all’Inghilterra poi avrebbe perso. In ogni caso ci è arrivato vicino…

Sudafrica sfavorito: come potrebbe ribaltare il risultato? Diciamo che è una cosa vera, il Sudafrica come anche è da sua tradizione sta puntando molto sull’aspetto fisico come ha dovuto vedere anche il Galles. Per fermare l’Inghilterra dovrà bloccarne gli attacchi, fermarne il mantenimento del pallone, puntando sul suo possesso palla, romperne i meccanismi di gioco.

Su cosa dovranno puntare poi gli Springboks?
Sarà importante cercare di sfruttare le mischie, le touche, cercare di contrastare l’Inghilterra sul piano fisico anche se loro non sono assolutamente inferiori. Il Sudafrica è forte fisicamente ma non è molto fantasioso e questo in un certo senso è anche un suo limite.

Quanto conterà la presenza di Eddie Jones come allenatore per l’Inghilterra? Molto perchè Eddie Jones sa caricare la squadra, sa prepararla bene dal punto di vista tecnico, dargli un’impronta di squadra. E’ molto bravo, anche molto attento in tutto l’ambiente esterno che circonda la squadra. E poi è un grande tecnico, che ha allenato sempre grandi squadre e conosce i giocatori e il rugby in modo perfetto.

Organizzazione e qualità tecnica soprattutto la forza degli inglesi? Organizzazione, compattezza, grande qualità tecnica, forza fisica e velocità. E poi la capacità di essere flessibili durante l’arco di un incontro. Cose che hanno permesso all’Inghilterra di battere e mettere sotto la Nuova Zelanda che hanno battuto meritatamente, mettendola sotto dall’inizio.

Cosa è mancato alla Nuova Zelanda? Il rugby è fatto di cicli e la Nuova Zelanda ha perso. Ma al di là dei suoi demeriti l’Inghilterra ha giocato meglio, ha interpretato meglio la semifinale sotto tutti i punti di vista.

Quanto sarà importante prepararsi dal punto di vista mentale a questo match? Molto, una cosa fondamentale, ma statene sicuri che le due nazionali arriveranno caricate a questa finale. Saranno proprio concentrate al massimo per questo appuntamento così importante.

Dove si deciderà la finale? Credo che potrebbe essere una partita bloccata per una certa parte dell’incontro. Poi magari al 60′, nel secondo tempo la forza di una squadra, il suo predominio sul campo potrebbe decidere questa finale. Credo che in questo caso l’Inghilterra che è più forte possa avere ragione del Sudafrica e imporsi in questo match.

Chi vincerà i Mondiali quindi? Una finale è sempre da giocare, tutta da vedere. Le motivazioni, la fame di vincere è sempre il massimo. Credo però che l’Inghilterra abbia veramente la possibilità di diventare campione del mondo. Se poi dovessero farcela gli Springboks onore e meriti a loro. Dò il 70% di possibilità di successo all’Inghilterra, il 30% al Sudafrica.

 

(Franco Vittadini)