Gli Stati Uniti accusano il Sudafrica di aver inviato armi e munizioni alla Russia, mentre i presidenti dei due Paesi si sono sentiti in un colloquio. Come riferisce il Financial Times Europe, il presidente russo Vladimir Putin ha parlato con il suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa, nel mezzo di una tempesta diplomatica che vede pesanti accuse da parte di Washington.



Gli Stati Uniti sono il maggior partner commerciale del Sudafrica e in seguito a questa polemica il rand, la valuta locale, è scesa ai minimi storici. I fatti finiti al centro della polemica risalgono al dicembre scorso quando, secondo Washington, armi e munizioni sarebbero state affidate a una nave battente bandiera russa che aveva attraccato al largo di Città del Capo. Il Congresso nazionale africano di Ramaphosa ha accusato gli Stati Uniti di una “sconsiderata” violazione del protocollo diplomatico per questa rivendicazione, fatta dall’ambasciatore statunitense Reuben Brigety questa settimana. Una polemica prontamente cavalcata da Mosca, in quanto il Cremlino ha affermato che i presidenti Putin e Ramaphosa si erano parlati e nel corso di un colloquio avevano “espresso l’intenzione di intensificare ulteriormente relazioni reciprocamente vantaggiose“. Ma non solo, perché come riporta il Financial Times Europe, i due presidenti avrebbero anche discusso “la linea distruttiva del regime di Kiev“.



Armi e munizioni dal Sudafrica alla Russia? L’accusa choc degli Stati Uniti

Le accuse che gli Stati Uniti hanno scagliato contro il Sudafrica, coinvolgendo anche la Russia e il presunto scambio di armi e munizioni, rivelano in realtà la lotta dell’Occidente per convincere i Paesi di Africa, Asia e Sud America per sostenere l’Ucraina nel conflitto con la Russia oppure per rimanere neutrali senza dunque schierarsi né supportare attivamente Mosca.

Il governo di Ramaphosa è stato colto alla sprovvista dall’avvertimento degli Stati Uniti e ha annunciato un’inchiesta sul presunto scambio di armi e munizioni con la Russia. Inoltre, il ministero degli Esteri sudafricano ha confermato di essere alla ricerca di un colloquio con l’ambasciatore statunitense e con Antony Blinken, il segretario di Stato americano. Cameron Hudson, un ex funzionario della CIA e collaboratore senior del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali, al Financial Times ha affermato che le relazioni tra Stati Uniti e Sudafrica sono crollate al “punto più basso dai tempi dell’apartheid“.