L’infinita crisi energetica del Sudafrica

Il Sudafrica dal 2007 vive in una crisi energetica infinita, secondo quanto evidenziato recentemente dal quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung. Si tratta di un problema che origina, soprattutto, dalla scorretta e inefficiente gestione dell’unica azienda energetica sul territorio, la Eskom, controllata dall’African National Congress, che detiene il potere politico in Sudafrica dal 1994.



La crisi energetica in Sudafrica colpisce soprattutto l’approvvigionamento di corrente elettrica, che durante la giornata è più volte carente, portando ad interruzioni anche prolungate della fornitura. Secondo il Frankfurter Allgemeine Zeitung la crisi imperversa almeno dal 2007, mentre solamente nell’arco dell’ultimo anno si sarebbe progressivamente aggravata, portando sempre di più la popolazione a chiedere soluzioni al Governo. Le interruzioni di corrente elettrica, spiega il quotidiano, sono diventate praticamente quotidiane e talvolta arrivano a durare anche 10 ore consecutive, mentre solamente nel 2022 ci sono state 205 interruzioni. E tutta la crisi energetica che imperversa violentemente in Sudafrica dipende in larghissima parte dai problemi di fornitura dell’azienda Eskom, dovuti tanto a questioni politiche, quando a manomissioni dell’impianto che ad una singolare storia di avvelenamento.



Le ragioni della crisi energetica in Sudafrica

Non vi è una precisa e reale spiegazione univoca per definire le ragioni per cui il Sudafrica imperversa in quella definita come una crisi energetica infinita. Il fatto chiaro, però, è che la popolazione sta manifestando sempre più il suo dissenso, chiedendo interventi rapidi al Governo al fine da evitare anche la crisi economica. Infatti, la popolazione e soprattutto i commercianti, sono stati costretti a dotarsi di generatori d’emergenza, che funzionano a diesel o benzina, richiedendo ingenti spese per farli funzionare.

A pesare sulla crisi energetica del Sudafrica, spiega il quotidiano tedesco, è però soprattutto la gestione dell’azienda Eskom. La rete energetica e le centrali hanno gravi problemi strutturali e non sono mai state rinnovate a dovere, ma il Governo sudafricano avrebbe recentemente accusato l’ex presidente dell’azienda di essere il responsabile dei sabotaggi, al fine di scoperchiare lo Stato. Dal conto suo l’ex presidente di Eskom, prima delle accuse, aveva detto di avere prove tangibili che la crisi energetica del Sudafrica dipendesse da manomissioni volontarie della rete, ed in seguito al suo licenziamento qualcuno avrebbe provato ad avvelenarlo (con una tazzina di caffè, che lo ha portato al pronto soccorso, ma senza ucciderlo). Da gennaio, dopo le sue dimissioni, infine si sarebbe aperto un ampio e difficile dibattito interno al governo per scegliere chi dovesse assumere la direzione di Eskom, ma sembra che un nome non sia ancora uscito.