Degli analisti se ne sono dette di tutti ma proprio tutti i colori negli ultimi mesi. Si va dal “fanno le previsioni tirando le freccette o i dadi”, a “la loro è una scienza appena un filo più evoluta di quella degli aruspici etruschi o della lettura dei fondi di caffè”, fino, per i più malevoli (quanta cattiveria c’è nel mondo), ad accuse più o meno esplicite di malafede.



La nostra modestissima opinione è che quando ci si avventura in una previsione sul futuro la figuraccia è, chissà come mai, sempre dietro l’angolo. D’altronde già Shakespeare nel XXVII secolo faceva ammonire Orazio da Amleto con questa genialissima espressione; “there are more things in heaven and earth, Horatio, than are dreamt of in your philosophy”; “ci sono più cose tra cielo e terra, Orazio, che nella tua filosofia”.



Con questa premessa, che in realtà vale in genere per la vita, ci si può avventurare nell’ultimo report di Jp Morgan, che si esercita, utilizzando ovviamente solo metodi matematico/quantitativi, in un mega-pronostico sull’esito dei prossimi mondiali di calcio (tutto vero sessantanove pagine in inglese più serie che facete). Per arrivare alla ricompensa finale e cioè il megatabellone con le previsioni verrete però obbligati a passare per la corazzata Potemkin del metodo di calcolo di Jp Morgan. La banca utilizza quattro elementi:

A)      Ranking Fifa e quote degli scommettitori – il primo fattore è quello più oggettivo. Senza dilungarci diciamo che il ranking Fifa vede alle prime dieci posizioni nell’ordine: Brasile, Spagna, Portogallo, Olanda, Italia, Germania, Argentina, Inghilterra e Francia. Per gli scommettitori invece le posizioni sono queste: Spagna, Brasile, Inghilterra, Italia, Germania, Olanda, Francia.



B) La tendenza del ranking Fifa e delle quote dei bookmakers – che come noto cambiano nel tempo. Per esempio, negli ultimi tre mesi l’Argentina ha visto aumentare del 21% la probabilità di vittoria secondo i bookmakers, mentre la Francia ha perso l’11%. Secondo questa classifica di miglioramento o peggioramento delle probabilità avremmo nei primi tre: Slovenia, Francia e Costa d’Avorio.

C) Le “aspettative del mercato” e lo “stato di forma” – ogni buona analisi che si rispetti prende in considerazione le aspettative del mercato che Jp Morgan misura sulla base dei risultati raggiunti nei recenti mondiali. Come ampiamente prevedibile la classifica recita: Brasile, Germania (più finali degli italiani), Italia e Argentina. Lo stato di forma è misurato come numero di punti Fifa guadagnati negli ultimi mesi. Qua concluderemmo che le squadre più in forma alla vigilia del mondiale sono: Olanda, Spagna, Brasile e Portogallo.

D) Infine gli analisti inglesi fanno una verifica sulle quote di cinque diversi scommettitori (la media della quota diviso la differenza tra quota massima e minima) arrivando a mettere in fila Brasile, Inghilterra e Spagna.

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Mettendo insieme rigorosamente quanto sopra, l’11 luglio assisteremo all’ennesimo titolo del Brasile.

 

Dietro l’angolo però c’è un ma grosso come una casa. Infatti tutta questa classifica non prende in considerazione né il pareggio né i rigori. Così quei buontemponi di Jp Morgan hanno calcolato l’abilità delle varie squadre nella lotteria dei rigori (non vi tedio con la noiosa ma interessante formula matematica). In questa specialissima classifica i maestri dei rigori sono: Inghilterra, Spagna, Olanda e Germania; i peggiori i poveri argentini.

 

Così arriviamo al megatabellone che vedrà l’Inghilterra vincere il mondiale ai rigori negando ancora una volta il titolo alle furie rosse.

 

Vera sorpresa dei mondiali? La Slovenia; delusione invece per la Germania eliminata ai quarti. Potreste obbiettare che tutte queste analisi storiche non considerano per esempio che l’Italia del 2010 non è quella del 2006 e tanto mento quella del 1994. Potremmo anche ridere del fatto che la Slovenia possa eliminare nell’ordine Germania e Argentina, ma così è per gli analisti di Jp Morgan.

 

Una cosa è certa: se ci beccano veramente sull’Inghilterra nessuno si azzardi più a dire che non capiscono niente e che la borsa in realtà è solo una bisca. La vittoria dell’Inghilterra sulla Spagna sarebbe poi una sorta di rivincita morale della libertà economica sul cripto socialismo continentale. Forza Inghilterra quindi, soprattutto se ci avete messo (al massimo) dieci svalutatissimi euro.