Italo Cucci è inviato in Sudafrica e sta vivendo il clima fantastico di questo avvenimento così importante. L’abbiamo sentito per avere un primo commento della prima fase dei Mondiali 2010. Eccolo in questa intervista in esclusvia per ilsussidiario.net.
Cucci è finito il primo giro di partite, con tante sorprese e tante big che stentano. Qual’è il suo giudizio?
Ci sono diverse squadre come la stessa Francia, l’Inghilterra, il Portogalo che non hanno fatto molto bene. E’ un Mondiale che presenta diverse difficoltà nei primi turni. Una cosa che è successa diverse volte anche all’Italia.
La sorpresa è stata la sconfitta della Spagna con la Svizzera…
La Spagna come al solito promette bene poi non mantiene. Tuttavia ha ancora la possibilità di qualificarsi anche perchè è inserita in un girone di non grande valore tecnico.
La Gerrmania al contrario riesce sempre a comportarsi bene…
La Germania ai Mondiali ha fatto sempre bene. E’ la Nazionale che ha il miglior score in queste competizioni nella storia del calcio, anche più di Italia e Brasile. Una Nazionale che può arrivare fino in fondo.
E come giudica il comportamento delle squadre africane?
Molto bene il Ghana e la Costa d’Avorio. Il Camerun dimostra che non può bastare solo Eto’o. Ma credo che proprio una tra Ghana e Costa d’Avorio possa centrare o i quarti o addirittura la semifinale.
L’Italia come la vede invece?
Se crede in se stessa può fare un buon mondiale. Anche perchè conosce i pericoli che le prime partite possono dare. E poi spesso le difficoltà che abbiamo incontrato nella fase iniziale ci hanno portato bene.
Ci mancherà Buffon però…
Possiamo sopperire anche alla sua assenza.
L’attacco come lo vede?
Ha delle buone qualità. Soprattutto se facciamo giocare il capocannoniere del nostro campionato Totò Di Natale che tra l’altro ha un compagno di reparto, Pepe, che gioca con lui nell’Udinese. Poi al suo fianco uno tra Pazzini, Gilardino o Iaquinta va sempre bene.
Marchisio?
Un’altra chance gliela darei. Sia perchè si può fallire una partita, sia perchè contro il Paraguay ha giocato in un ruolo che non è il suo
(Franco Vittadini)