In Sudan non si arresta la crisi civile umanitaria provocata dal colpo di stato, sta coinvolgendo moltissimi cittadini ma anche rifugiati. In particolare sarebbero almeno 3500 gli eritrei che si trovavano in campi profughi in una zona di confine denominata “Gate 13” a risultare attualmente scomparsi dopo operazioni condotte dal regime dell’Eritrea in Sudan. A denunciare la situazione sarebbero stati alcuni attivisti di associazioni per i diritti umani, che hanno lanciato l’allarme attraverso la stampa.
A parlarne è stato il quotidiano inglese The Guardian, che in un articolo ha riportato le dichiarazioni dei portavoce dell’Ong, che hanno confermato che “I funzionari di sicurezza dell’Eritrea hanno provveduto ad allontanare i profughi ospiti al campo di Cassala, per rimpatriarli immediatamente“, ma in realtà non è ancora stata accertata la loro destinazione finale. Migliaia di famiglie temono per il peggio, secondo le fonti infatti, sembra che ci siano già denunce di abusi e uccisioni avvenuti in seguito all’operazione di rimpatrio, visto che si tratta principlamente di cittadini che avevano chiesto asilo perchè considerati dissidenti del regime e quindi perseguitati dal governo.
Sudan, è mistero su 3500 profughi eritrei scomparsi durante il rimpatrio
Il The Guardian ha dato notizia di rifugiati eritrei in Sudan che sarebbero stati “urgentemente prelevati” dai campi per profughi al confine. Secondo le fonti degli attivisti, l’intenzione ufficiale doveva essere quella di rimpatriare i cittadini approfittando dell’instabile situazione politica. Ma, come dichiarato al quotidiano, attualmente non si ha notizia dei 3500 richiedenti asilo politico, le famiglie sono in allarme, perchè, ha aggiunto uno degli attivisti “Conoscono bene le brutalità che il regime eritreo commette verso gli oppositori“.
Resta dunque il mistero sulla destinazione di queste persone che “non hanno fatto ritorno a casa, e si teme il peggio, perchè le uccisioni dei dissidenti sono frequenti e purtroppo non sarebbe una novità se si scoprisse poi che abbiano subito abusi o che siano stati uccisi“. Il Sudan attualmente ospita più di 1,1 milioni di rifugiati, tra questi la maggior parte si trova al confine con l’Eritrea, e dopo il caos politico sono statai già denunciate violenze di ogni tipo anche su donne e bambini, e riscatti pagati dal governo per rimpatriare forzatamente gli oppositori.