Tragedia a Torino, dove lo storico commesso di Jack Emerson, negozio d’abbigliamento ubicato nel centro del capoluogo sabaudo e rinomato per la qualità dei suoi capi, è stato trovato privo di vita all’interno del suo appartamento di corso Galileo Ferraris, nel quale risiedeva. L’uomo, A.B., aveva 50 anni e da oltre quattro lustri prestava servizio presso la boutique piemontese. Il rinvenimento del suo corpo esanime risale alla tarda serata di lunedì 2 agosto 2021, tanto che la notizia ha cominciato a diffondersi soltanto nel primo pomeriggio di oggi.
Stando a quanto emerso fino a questo momento, il suicidio sarebbe avvenuto per mezzo di una corda legata a un tubo dell’acqua. Un’auto-impiccagione, insomma, che ha posto termine all’esistenza della vittima. Ad allertare i carabinieri della stazione Monviso, giunti sul posto poco dopo, è stata la compagna dell’uomo. Con loro è arrivato in loco anche il medico legale, che non avrebbe riscontrato alcun segno di violenza esterna sul cadavere, stando ai primi rilievi eseguiti. Ecco perché si parla di un gesto anticonservativo.
COMMESSO JACK EMERSON TORINO MORTO SUICIDA PER CAUSE NON NOTE
Circa le ragioni del suicidio del commesso di Jack Emerson, al momento, non si hanno novità. Nessun biglietto è stato trovato accanto all’uomo o nella sua abitazione per spiegare le ragioni alla base della decisione di togliersi la vita. Addirittura, in base a quanto emerge, la sua morte risalirebbe a domenica 1° agosto e sarebbero trascorse 24 ore tra il suo ultimo afflato e il ritrovamento del suo corpo. Come anticipato, A.B. era lo storico commesso di quello che può essere ritenuto a tutti gli effetti il tempio sabaudo dell’eleganza maschile, situato in via Cesare Battisti a Torino, nelle immediate vicinanze di piazza Carignano.
L’uomo ha avuto l’onore, nel corso della sua carriera professionale, di servire (e vestire) l’Infanta di Spagna, la famiglia Agnelli, Rossella Falk e Giampiero Boniperti, storica bandiera della Juventus. Oggi Jack Emerson, però, è soltanto un lontano ricordo nelle menti dei cittadini torinesi: ha infatti chiuso i battenti dopo 60 anni di attività (aveva aperto nel 1956).