Aumento dei suicidi in carcere, il Garante nazionale dei detenuti lancia l’allarme. Oggi, ad Ascoli Piceno, è stato registrato il quarto suicidio nel giro di quattro giorni. Dall’inizio dell’anno, sono morte già quarataquattro persone dietro le sbarre per un gesto estremo. “E’ cresciuto il numero di suicidi in carcere negli ultimi mesi, superiore di ben dieci unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in cui i suicidi furono trentaquattro”, le parole di Mauro Palma.
“Non si intende, come sempre in casi analoghi, porre l’accento sulle motivazioni personali di un gesto spesso imperscrutabile, né su eventuali responsabilità specifiche degli operatori”, ha proseguito il Garante nazionale delle persone private della libertà: “Piuttosto, anche se consapevole del fatto che il Dap proprio in questo periodo sta affrontando la questione in termini di accentuazione della prevenzione si intende far presente alla collettività l’elevato numero di suicidi in carcere negli ultimi mesi”.
Suicidi in carcere in aumento, Garante lancia l’allarme
L’aumento dei suicidi in carcere è palese facendo un confronto tra i dati del 2022 e quelli del 2021: “Tale aumento riguarda anche il numero delle morti per cause da accertare, che lo scorso anno erano dieci, sempre nei primi sette mesi, mentre quest’anno sono diciannove. Tali dati riconfermano la necessità che la detenzione non si traduca in un annientamento della possibilità di speranza di una persona privata della libertà”, l’analisi del Garante.
Come riportato dai colleghi del Dubbio, l’Italia occupa il decimo posto nella classifica dei Paesi europei con il più alto tasso di suicidi dietro le sbarre. A fine 2021, il tasso era pari a 10,6 suicidi ogni 10 mila persone detenuti. I dati raccolti da Antigone segnalano un altro problema: la fascia più rappresentativa è quella più giovane con 14 persone deceduta di età compresa tra i 20 e i 30 anni.