IL VIA LIBERA DELLA ASL FRIULI AD UN NUOVO ITER DI SUICIDIO ASSISTITO

Crescono col passare dei mesi i “casi” di iter per il suicidio assistito attivati in varie parti d’Italia: dopo l’eutanasia di Gloria (78enne morta in Veneto a fine luglio) è ora il turno di Anna, 55enne affetta da sclerosi multipla, che ha oggi ricevuto il via libera dalla Asl di Regione Friuli Venezia Giulia per attivare il complesso iter di suicidio assistito seguendo la sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato-Dj Fabo.



La commissione medica multidisciplinare nominata dall’azienda sanitaria universitaria del Friuli, su richiesta del Tribunale di Trieste, ha terminato la verifica sulle condizioni di salute della donna: è dunque stato riconosciuto che sussistono tutti i requisiti affinché Anna possa accedere alla morte volontaria assistita con farmaco spedito a casa. La parola ora passa al parere del Comitato etico unico regionale che dovrà dare il via libera o meno affinché l’Asl possa realmente assistere nel percorso di eutanasia. «Per la prima volta in Italia», scrive l’Associazione Coscioni che cura tanto percorsi di suicidio assistito, «l’assoluta e completa assistenza da parte di terzi rientra nei requisiti ammessi dall’Asl come trattamento di sostegno vitale. E’ davvero importante il riscontro positivo della Commissione multidisciplinare dell’Azienda sanitaria che ha affermato come l’assoluta e completa assistenza da parte di terzi cui la donna è continuamente sottoposta, anche per l’espletamento delle funzioni di vita quotidiane, è un trattamento di sostegno vitale in assenza del quale non potrebbe autonomamente sopravvivere».



CHI È ANNA, 55ENNE CON LA SCLEROSI CHE AVVIA L’ITER VERSO L’EUTANASIA

Anna, 55 anni, soffre di sclerosi multipla che è stata considerata dalla Asl del Friuli come una «patologia irreversibile», senza possibilità di cure fattibili: «la donna si esprime con una voce estremamente flebile e ipofonica, ma è vigile e perfettamente lucida», informa l’Associazione Coscioni, «è completamente dipendente dall’assistenza: mangia, si lava, si muove, va in bagno solo se fisicamente assistita da terzi. Quel filo di voce che ha, ancora per poco, le consente di comunicare la sua ultima volontà: accedere al suicidio medicalmente assistito».



L’ultimo parere sull’eutanasia di Anna spetta ora al Comitato etico competente che dovrà emanare nelle prossime settimane il parere, proprio come avvenuto con Gloria in Veneto o nelle Marche negli scorsi mesi: con quel parere, se positivo, l’Azienda sanitaria «potrà elaborare la propria relazione finale indicando anche il farmaco letale, le metodiche di autosomministrazione, il luogo ove ciò potrà avvenire con l’assistenza del medico dell’Azienda e la fornitura di farmaco e la strumentazione necessaria ad Anna, che così potrà essere finalmente libera di decidere se e quando accedere all’aiuto alla morte volontaria assistita», chiarisce ancora Gallo dell’Associazione Coscioni.