Svolta storica in Austria dove la Corte costituzionale ha dichiarato incostituzionale la legge che punisce il suicidio assistito. Secondo quanto stabilito dai giudici, il reato sarebbe in contrasto con il diritto all’autodeterminazione e di conseguenza la politica avrà ora un anno di tempo per redigere una nuova misura legislativa, tenendo conto che il divieto di suicidio assistito troverà la parola fine a partire dal primo gennaio del 2022, così come fa sapere l’agenzia Apa. La decisione della Corte giunge a seguito di quattro ricorsi presentati negli scorsi mesi, sostenuti dall’associazione svizzera di eutanasia Dignitas, che richiedevano la revisione e attenuazione dei divieti attuali scritti nei paragrafi 77 e 78 del codice penale, trattanti le materia “uccisione su richiesta” e “suicidio assistito”. I ricorrenti facevano riferimento alla decisione presa lo scorso febbraio dalla Corte costituzionale federale tedesca, che aveva annullato il divieto di “favoreggiamento e favoreggiamento di tipo commerciale” per il suicidio, così come scrivono i colleghi di Fanpage.
SUICIDIO ASSISTITO OK IN AUSTRIA: ECCO COSA HA STABILITO LA CORTE
La questione era quindi stata sollevata a giugno di quest’anno in Austria, poi rinviata al 24 settembre a causa della pandemia, e la decisione è giunta nelle scorse ore. A sostegno del divieto di praticare il suicidio assistito, numerosi esponenti del governo, fra cui il capo del servizio costituzionale della cancelleria, Albert Posch, e i capi della sezione giustizia Georg Kathrein e Christian Pilnacek. “Abbiamo sufficienti opportunità per garantire una morte dignitosa nelle nostre unità di cure palliative e in altri reparti”, le parole di Herbert Watzke durante l’udienza, specialista di cure palliative, dichiarazioni che però erano state ‘contrastate’ da coloro che invece erano in favore del suicidio assistito, fra cui Nikola Göttling, malata di sclerosi multipla. Alla fine la Corte ha stabilito che “il diritto alla libera autodeterminazione include il diritto a plasmare la propria vita così come quello a una morte dignitosa. Il diritto alla libera autodeterminazione include anche il diritto di coloro che sono disposti a morire di chiedere aiuto a un’altra persona. Il divieto di suicidio assistito da terzi può rappresentare un’ingerenza particolarmente importante nel diritto dell’individuo alla libera autodeterminazione. Se la decisione di suicidarsi si basa sulla libera autodeterminazione della persona interessata, questa deve essere rispettata dal legislatore”.