A sorpresa, in Olanda è scattato il primo arresto per suicidio assistito, caratterizzato dal fermo di Jos van Wijk, presidente della Cooperativa Clw “L’ultima volontà”, nota, come ricorda il quotidiano “Avvenire”, per aver scoperto e diffuso informazioni su un conservante raffinato in una polvere bianca da assumere “per suicidarsi in modo indolore nel giro di pochi minuti”. L’accusa iniziale per l’uomo era di appartenenza a un’associazione criminale, ma poi il fermo non è stato convalidato. Tuttavia, le indagini proseguono, in quanto rimane sospettato e, per legge, “chi aiuta una persona a suicidarsi, quindi con premeditazione, procurandogli il mezzo necessario per uscire di vita, è punibile con una pena di tre anni di carcere”.
I colleghi dell’Avvenire, inoltre, evidenziano che sin dal 2017 Clw era nel mirino della magistratura, “cioè da quando cominciava ad organizzare incontri fra i soci sull’uso di questa sostanza, che si poteva acquistare sul web con ordini non inferiori a 9 tonnellate (ma per morire basta ingerirne 2 grammi)”. Addirittura, sembra che nella sede del sodalizio fosse stata collocata una cassetta di sicurezza, al cui interno persone potevano riporre e poi adoperare la dose necessaria per suicidarsi una volta acquistata la quantità ingente di conservante.
SUICIDIO ASSISTITO IN OLANDA, IL PM: “NON SI POSSONO ANCORA TRARRE CONCLUSIONI FINALI”
A proposito di Clw, fra i suoi iscritti figura anche un 28enne di Eindhoven, denunciato nel mese di luglio 2021 e considerato il responsabile della consegna del prodotto letale a cento persone, 6 delle quali hanno effettivamente deciso di farla finita. Inoltre, fra gli altri capi d’imputazione, segnala “Avvenire”, “oltre a quello di suicidio assistito compaiono la violazione sulla vendita di farmaci a privati e riciclaggio di denaro”.
Intanto, il pubblico ministero è intervenuto ufficialmente con una dichiarazione per chiarire che “le indagini sono in corso, anche sul coinvolgimento di Van Wijk e, dunque, non si possono ancora trarre conclusioni finali”. Occorrerà insomma che la giustizia porti a compimento le attività attualmente in essere per accertare responsabilità e poter dunque analizzare a tutto tondo la questione.