Nonostante i divieti che si sono susseguiti negli anni a bandire alcune sostanze chimiche pericolose utilizzate come pesticidi, restano in costante aumento i casi di suicidio di persone avvenuti in seguito all’assunzione di tali preparati per l’agricoltura. Il fenomeno è diffuso soprattutto nelle aree rurali del Sud Est Asiatico.
In queste zone, i contadini locali, che spesso devono combattere con gli intensi fenomeni naturali e con la crisi economica, decidono di togliersi la vita dopo eventi negativi come ad esempio la perdita di un raccolto che rappresenta l’unica fonte di sostentamento della famiglia. Ne parla anche il British Medical Journal, con un articolo a tema nel quale, oltre ad analizzare gli ultimi dati allarmanti ci si chiede se sia necessario un ulteriore intervento normativo da parte dell’OMS, per bloccare e vietare altre sostanze nocive e prevenire tali episodi.
Aumentano i suicidi con pesticidi nel Sud Est Asiatico, OMS “Intervenire con nuovi divieti”
Un rapporto dell’OMS sui casi di suicidio registrati ogni anno mostra che su 800.000 morti l’anno almeno uno su cinque è derivato dall’assunzione di pesticidi tossici. Questo avviene soprattutto tra gli agricoltori residenti in India, Sri Lanka, Bangladesh e Nepal. I divieti alla produzione di sostanze chimiche dannose per la salute umana sono stati imposti progressivamente, e negli anni 90 si era registrato un grande calo del numero di decessi proprio grazie ad una minore tossicità dei prodotti. L’OMS ora invia un nuovo appello ai ministeri della salute e dell’agricoltura di queste zone per attuare un piano di prevenzione suicidi.
Ma anche per imporre nuovi ritiri dal commercio di pesticidi chimici, che non solo risultano ancora fortemente nocivi se assunti appositamente per togliersi la vita, ma che da numerosi studi effettuati garantirebbero anche poca efficienza nel utilizzo ristretto al limitare i danni alle colture. Come conferma Himanshu Bag, figlio di un coltivatore di riso in India, che in preda alla disperazione dopo un raccolto scarso si è suicidato ingerendo pesticidi che aveva in casa, il ragazzo ha dichiarato al BMJ “Il pesticida non ha aumentato la resa dell’azienda, ma ha certamente ucciso mio padre“.