Il testamento di Alberto Tarallo è autentico, ridimensionate le parole di Gabriel Garko sul rapporto tra il produttore cinematografico e Teodosio Losito. Lo rivela il Corriere della Sera, spiegando che sono questi i motivi per i quali i giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto le ragioni di Tarallo, dopo aver disposto il dissequestro dei beni sequestrati dalla Procura mesi fa in virtù del presunto falso testamento a firma dello sceneggiatore. Dunque, è stato “erroneamente contestato a Tarallo di aver falsificato il testamento di Teodosio Losito il 24.10.2017, dato temporale che però non trova conferma in alcun elemento di indagine“.

Dunque, l’idea di una manipolazione di testamento e di tre lettere dello sceneggiatore, morto suicida l’8 gennaio 2019, è stata smantellata dai giudici dopo che la difesa ha fatto acquisire un originario testamento, identico nel contenuto, depositato nel 2007 presso il notaio romano Claudio Cerini, nel quale Alberto Tarallo era nominato erede universale di Teodosio Losito.

LA VERSIONE DI URSULA ANDRESS

Anche la “Bond girl” Ursula Andress ha confermato l’esistenza del testamento precedente. “La medesima circostanza“, cioè l’esistenza di due documenti reciproci redatti anni prima, “veniva riferita da Ursula Andress e da Stefania Graziosi (amica del produttore, ndr) la quale aggiungeva come avesse saputo del fatto sin dall’anno 2008“, scrivono i giudici. Quindi, l’esistenza di un testamento precedente identico al nuovo contrasta con l’eventualità di una successiva falsificazione. Non avrebbe senso manipolare un documento avendo la certezza di essere già stati nominati eredi universali. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, per il Tribunale del Riesame è credibile la testimonianza di Ursula Andress in merito alla solidità della coppia. “Riferiva di essere amica e vicina di casa dei due che frequentava stabilmente, aggiungendo che erano una coppia bellissima, che si amavano e che Tarallo aveva sempre cercato di aiutare il compagno che forse soffriva per non aver avuto il suo stesso successo“, aggiungono i giudici.

I DUBBI SULLA PERIZIA CALLIGRAFICA

Di conseguenza, cade lo scenario riguardante una crisi profonda tra Teodosio Losito e Alberto Tarallo, alimentata da atteggiamenti incomprensibili del produttore cinematografico. I giudici citano Gabriel Garko che ha fornito “elementi tendenzialmente diversi” da amico per anni della coppia, a cui era legato anche professionalmente. L’attore “riferiva invece, per quel che qui rileva, che Tarallo era una persona che voleva mantenere il controllo su tutti, aggiungendo anche che Losito, nell’ultimo periodo, gli era sembrato molto depresso avendogli manifestato anche la volontà di andare via da solo“. Per quanto riguarda, invece, la perizia calligrafica dell’accusa riguardo testamento e lettere di Teodosio Losito, per i giudici del Riesame la relazione è “di non facile lettura, poco chiara e a tratti confusa“. Inoltre, ritengono discutibile la scelta metodologica della consulente che, “pur avendo a disposizione delle scritture comparative sicuramente riferibili a Losito, aveva scelto di non usarle per la comparazione“.