L’inchiesta sulla morte di Teodosio Losito, suicidatosi nel gennaio 2019, fa registrare un colpo di scena. Il pm Carlo Villani ha deciso di disporre una perizia calligrafica sulle lettere di addio che sarebbero state scritte dallo sceneggiatore televisivo prima di morire. Lo riporta Il Messaggero, secondo cui sono le stesse che il produttore Alberto Tarallo, compagno di Losito e indagato per istigazione al suicidio, ha letto durante la sua partecipazione alla trasmissione di La7 “Non è l’Arena” e depositate agli inquirenti. Il sospetto di chi indaga è che quelle lettere possano essere false. Di conseguenza, la perizia sarà utile a verificare se quelle parole siano state scritte effettivamente da Teodosio Losito. In quelle missive lo sceneggiatore raccontava la sua depressione, il fallimento della casa di produzione Ares, che aveva fondato proprio insieme ad Alberto Tarallo, e affermava di avere problemi di soldi.

Alcune star del piccolo schermo orbitate nella Ares, come Gabriel Garko e Manuela Arcuri, sono state sentite nelle scorse settimane come persone informate sui fatti nell’inchiesta sul suicidio di Teodosio Losito, a cui avevano fatto accenno Adua Del Vesco e Massimiliano Morra nella precedente edizione del Grande Fratello Vip.

L’INCHIESTA SUL SUICIDIO DI TEODOSIO LOSITO

L’inchiesta sul suicidio di Teodosio Losito si amplia giorno dopo giorno. Indagato per l’ipotesi di istigazione al suicidio Alberto Tarallo, che è stato ascoltato dal pubblico ministero in estate. All’uscita da quell’interrogatorio, a cui si era presentato col difensore Daria Pesce, aveva garantito di aver fatto chiarezza su molti aspetti della morte del ricercatore. Ma stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, contro di lui alcune circostanze, come il possesso del cellulare dello sceneggiatore e le parole di alcuni degli attori della sua stessa scuderia, a partire da Adua Del Vesco (all’anagrafe Rosalinda Cannavò). L’attrice aveva dichiarato di non sapere che fine avrebbe fatto se fosse rimasta in quell’ambiente. Ma in procura sono transitati anche Nancy Brilli, Eva Grimaldi e Barbara D’Urso, le cui testimonianze, al pari delle altre, sono tuttora coperte dal segreto investigativo.