Matteo Plicchi chiede giustizia per il figlio Vincent, morto suicida in diretta su Tik-Tok dopo essere stato vittima di cyberbullismo. Chiama in causa il social network cinese il papà del 23enne, che si è tolto la vita lo scorso 11 ottobre. Nel corso dell’udienza al tribunale civile di Bologna, insieme al suo avvocato Daniele Benfenati, l’uomo ha chiesto di ordinare a Tik-Tok di riaprire l’account del 23enne e fornire le chat dell’ultimo periodo di vita. Ai giornalisti presenti, poi, ha spiegato che “il profilo di Vincent è stato congelato, bannato, come se fosse lui il colpevole, invece è la vittima. Al contrario, il suo carnefice e anche altri di quelli che lo hanno insultato sono serenamente online. Hanno cambiato nome e sono ancora lì”.
Vincent Plicchi era diventato una star di Tik Tok vestendosi come un personaggio di un videogame, ‘Inquisitor Ghost’. Proprio sul social network aveva conosciuto una ragazza, che gli aveva comunicato di essere maggiorenne. Così i due avevano cominciato a scambiarsi dei messaggi in chat. La ragazza in realtà ne aveva 17: quando la storia è venuta a galla, in molti hanno accusato il 23enne di pedofilia.
Vincent Plicchi, il padre: “Lo hanno bloccato. Riceveva minacce”
Dopo il suicidio di Vincent Plicchi, il padre Matteo chiede la riapertura dell’account del figlio. Il genitore spera di ottenere informazioni dalle ultime chat prima dell’uccisione in diretta del 23enne, per circostanziare una denuncia contro i responsabili del cyberbullismo. “A noi interessa poter vedere le chat di un arco temporale ristretto, il periodo in cui ha ricevuto minacce” ha spiegato ai giornalisti. Ha poi aggiunto: “I suoi follower chiedono di riaprire il suo account: ci terremmo molto che fosse un account memorial, mentre invece è stato bannato”.
Tik-Tok, come spiegato da Matteo Plicchi, “è preoccupato del video live di quella sera, dove peraltro si vede solo il sottoscritto che rompe una finestra ed entra in casa. Ma non sarebbe più online, perché è una diretta. E poi quel video, in ogni caso, gira in loop, ripostato da centinaia di utenti, ogni volta che lo vedo è un massacro, ma quello non lo bloccano. L’unico che bloccano è Vincent”. Il giudice Carmen Giraldi si è riservato la decisione sul ricorso del padre: è attesa nei prossimi giorni, come spiega l’Ansa. Tik-Tok è stato rappresentato in udienza da avvocati dello studio Baker McKenzie di Milano.