Roy Andersson è uno degli ultimi grandi maestri del cinema nordico e il suo ultimo film è tra i migliori mai girati: parliamo di Sulla infinitezza (Om Det Oandliga), presentato al Festival di Venezia 2019 e finalmente disponibile in home video. Un’opera ammaliante, poetica e che, con il solito umorismo nero, racconta in chiave originale la condizione umana…
SINOSSI – Una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, splendore e banalità. Trasportati in un sogno, siamo guidati dalla gentile voce narrante di una Sherazad. Momenti irrilevanti assumono lo stesso significato degli eventi storici: una coppia fluttua su una Colonia devastata dalla guerra; mentre accompagna la figlia a una festa di compleanno, un padre si ferma per allacciarle le scarpe sotto una pioggia battente; ragazze adolescenti ballano all’esterno di un caffè; un esercito sconfitto marcia verso un campo di prigionia. Ode e lamento al tempo stesso, Om det oändliga è un caleidoscopio di tutto ciò che è eternamente umano, una storia infinita sulla vulnerabilità dell’esistenza.
Sulla infinitezza è una riflessione sulla vita umana in tutta la sua bellezza e crudeltà, tra splendore e banalità. Roy Andersson rappresenta il suo “universo” tra irreale e artificioso, con scene tragicomiche che ricordano da vicino il cinema di Tati. L’infinitezza citata nel titolo è la perpetuità del malessere, dell’insensatezza dell’esistenza, ma anche dei segni dell’esistenza. Ci sono scene tristi, malinconiche, anche tragiche, ma c’è anche speranza, compassione e amore.
Come altre opere di Roy Andersson, Sulla infinitezza rappresenta più un’esperienza che una visione. Lo spettatore si trova di fronte a tutte le sfumature pastello dei suoi fotogrammi, che partono da una base di grigio per poi virare verso altri territori. Assurdità, delusioni e speranza, ma la nota più forte di Sulla infinitezza è la grazia. Non perdetelo.
Sulla infinitezza di Roy Andersson è disponibile in Dvd e On Demand su CG Digital.