ATTACCO AEREO NELLA NOTTE A SUMY, EST DI KIEV

Poche ore prima la riapertura dei corridoi umanitari in diverse città dell’Ucraina, a Sumy un attacco aereo delle forze russe ha compiuto un’autentica strage: siamo ad est del Paese, a pochi chilometri dal confine russo e a ben 350 km a est di Kiev.

Dopo l’assedio di Mariupol, Odessa e Kharkiv, si apre un “nuovo” fronte umanitario devastante nella città di Sumy: secondo quanto reso noto dal capo dell’amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytsky, l’attacco notturno aereo ha provocato almeno 21 morti, di cui 2 bambini. «C’è stata una battaglia impari con le forze russe che hanno bombardato i civili», scrive nel post su Facebook il responsabile locale, «Ci sono morti e feriti, i soccorritori stanno lavorando sui luoghi». Poche ore dopo, l’ambasciatore russo all’Onu ha annunciato nella lista delle città con corridoi umanitari aperti anche la località di Sumy come protagonista della tregua raggiunta dalle delegazioni russo-ucraine ieri in Bielorussia. Il problema sono le macerie in larghe parti della città che rendono molto difficoltose le mobilitazioni dei civili, molti dei quali sono impauriti e tramortiti dall’ultimo attacco aereo: stamane la vice premier ucraina, Iryna Vereshchuk, ha confermato l’apertura del corridoio umanitario a Sumy precisando che il primo convoglio è partito alle 10 del mattino e verrà seguito dalla popolazione locale «con i propri mezzi».



GUERRA A SUMY, APERTO CORRIDOIO UMANITARIO MA SI TEMONO ALTRE BOMBE

Il passaggio di uscita da Sumy è diretto verso Poltava, altra città ucraina e al momento non soggetta ad attacchi o assedi delle forze russe. Resta però sempre il timore di Kiev che anche questo quarto tentativo di cessate il fuoco possa essere ostacolato dagli attacchi russi collaterali. Sempre Vereschurk, che è anche Ministro per l’integrazione dei territori occupati, sottolinea che dopo l’accordo raggiunto con la garanzia della Croce Rossa «abbiamo purtroppo già informazioni che la Federazione Russa si starebbe preparando a lanciare provocazioni e a non rispettare l’itinerario stabilito». Per questo il Governo di Kiev chiede ufficialmente a Mosca di rispettare gli accordi: «Il corridoio è fatto per portare via i civili, tra cui anche gli studenti indiani e cinesi e prevede anche la consegna in zona di medicinali e prodotti alimentari». Da Sumy a Mariupol, passando per Kharkiv, Kiev e Melitopol: la situazione dei civili in fuga resta drammatica, motivo per cui anche l’Onu stamane è intervenuto a sostegno. «I civili devono essere rispettati e protetti», ha ribadito il segretario generale aggiunto delle Nazioni Unite per le questioni umanitarie, Martin Griffiths, «Le parti devono prestare costante attenzione per tutelare i civili, gli esercizi commerciali e le infrastrutture. Questo include il consentire un passaggio sicuro per i civili per permettere loro di abbandonare le zone teatro di ostilità in modo volontario e nella direzione scelta».



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