Il durissimo disegno di legge su richiedenti asilo e migranti irregolari a cui sta lavorando il Regno Unito ha attirato su Rishi Sunak diverse critiche. Ma il primo ministro britannico tira dritto, anche alla luce di una consapevolezza: “L’immigrazione non è un problema solo britannico, ma europeo“. Ne parla a Repubblica, confermando che l’accordo con la Francia per pattugliare la Manica è solo l’inizio di un progetto. “In futuro, avere discussioni con l’Ue sull’immigrazione è certamente nei nostri piani, così come con Frontex, o il gruppo di Calais, e nel Mediterraneo. Perché la bacchetta magica non ce l’ha nessuno“.



Nell’intervista risponde anche all’interrogativo sul possibile abbandono dell’Agenzia dell’Onu per i Rifugiati pur di negare i diritti ai migranti che sbarcano senza permesso. “Non arriveremo a tanto, perché abbiamo appena presentato una legge che rispetta i parametri dell’Unhcr ma che allo stesso tempo implica misure più rigide per spezzare il business delle gang criminali e di trafficanti di uomini“, chiarisce Sunak. Il primo ministro britannico è convinto di essere sulla strada giusta, anche per quanto riguarda le espulsioni degli irregolari verso il Ruanda. “Dobbiamo fermare i barconi che salpano illegalmente verso le nostre coste“.



MIGRANTI, “ITALIA VUOLE CAPIRE COME SORVEGLIARE MEDITERRANEO”

Rishi Sunak commenta anche i complimenti di Matteo Salvini sulla legge anti sbarchi, definita “severa ma giusta” dal vicepremier e leader della Lega, nonché ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. “Non credo sia compassionevole o moralmente corretto continuare a insistere con questo status quo in cui le persone muoiono in mare, come al largo delle coste italiane, e vengono sfruttate dalle gang criminali“. Il primo ministro britannico non lo ritiene giusto, anche alla luce del fatto che risorse e generosità per aiutare vulnerabili e bisognosi “sono prosciugate da coloro che sbarcano illegalmente“. La linea è considerata giusta anche dal punto di vista morale per Sunak: “È il modo migliore per aiutare i più deboli e non farli finire nelle mani di aguzzini senza scrupoli o morire in mare“. Pur non volendo dire agli altri governi cosa fare, constata che la Francia sta pensando di fissare dei limiti al diritto d’asilo, la Germania pensa ad un commissario speciale per l’invio di migranti irregolari in Paesi terzi, mentre “l’Italia vuole capire come sorvegliare meglio il Mediterraneo“. Una cosa è chiara: tutti vogliono affrontare la questione. Oltre ad assicurare massima collaborazione con l’Ue, Rishi Sunak non ha escluso la possibilità di allentare le norme sull’immigrazione regolare: “Ma la cosa più importante è che, con la Brexit, abbiamo riottenuto il controllo dei confini e dunque la possibilità di scegliere se allentare o meno le norme migratorie“.



“ALL’UCRAINA SERVE VANTAGGIO SUL CAMPO”

In riferimento alla guerra in Ucraina, Rishi Sunak a Repubblica ha spiegato che il presidente francese Emmanuel Macron è stato frainteso quando ha detto che non è tempo di negoziati. “In ogni caso, oggi siamo tutti d’accordo nel fornire all’Ucraina aiuti militari in modo che Kiev abbia un vantaggio decisivo sul campo“. Ma comunque tutti i conflitti terminano con un negoziato, il punto è che Kiev deciderà quando. “Quello che possiamo fare noi è mettere gli ucraini nella miglior posizione negoziale possibile. Ma oggi l’obiettivo prioritario è aumentare i nostri sforzi militari, addestrarli e sostenerli sempre di più per fornire loro un vantaggio decisivo in battaglia“. Il primo ministro britannico con Macron ha parlato anche della convergenza tra Cina e Russia, anche alla luce dell’imminente viaggio del presidente francese a Pechino. “Dobbiamo fare il massimo affinché sempre meno Paesi sostengano la Russia o cerchino di aggirare le sanzioni contro Mosca“. Pertanto, auspica un approccio comune, “non solo contro la Cina ma anche per tutte le altre sfide globali che dovremo affrontare, come l’Iran“.