Rishi Sunak preoccupato dalla teoria gender
Il Primo Ministro britannico Rishi Sunak si è recentemente detto “molto preoccupato” dalla pratica diffusa per cui i bambini, a scuola, scelgono autonomamente il loro gender, notificandolo ai docenti che si adeguano di conseguenza. La preoccupazione sarebbe soprattutto relativa al fatto che questa transizione sociale (ovvero che non prevede un effettivo percorso medico) avvenga nella completa inconsapevolezza dei genitori, che dovrebbero invece essere avvertiti.
Lo spiega anche lo stesso segretario dell’Istruzione, Gillian Keegan, che, facendo eco a Sunak, ha sottolineato quanto sia importante avvertire i genitori se i figli sono confusi in merito al loro genere. L’unica clausola, spiega citato dal Times, riguarda la salvaguardia del giovane, nel caso viva in un contesto in cui le teorie gender non sono accettate o rispettate. Contestualmente il Primo Ministro Sunak in merito a questo preoccupante problema, ha dichiarato che entro l’estate pubblicherà una guida per le scuole affinché sostengano correttamente il percorso del giovane, con il supporto necessario tanto dell’istituto, quanto delle famiglie.
I rischi della transizione per i bambini
Concretamente la preoccupazione di Sunak in merito alla transizione di genere per i bambini affonda in un recente rapporto che parla di probabili, ma non dimostrati, effetti psicologici avversi. Lo riporta la stessa bozza della guida per le scuole, citata sempre dal Times, che in apertura, pur non proibendo la transizione sociale, avverte proprio che non vi sono sufficienti evidenze in merito agli effetti psicologici (tanto avversi, quanto positivi) di cambiane nome o pronome.
A fare ulteriore eco a Sunak vi è anche un recente rapporto del think tank Policy Exchange, altrettanto preoccupato per l’acriticità delle scuole che permettono la transizione sociale. Le scuole, vista la sempre più ampia diffusione delle teorie gender, accettano la transizione degli studenti, mettendo completamente in secondo piano la loro salvaguardia psicologica. Secondo il rapporto, inoltre, sono sempre di più gli istituti che prevedono bagni non distinti per il sesso, con possibili ripercussioni anche sugli studenti non queer. “La sicurezza e il benessere dei nostri bambini sono di primaria importanza”, ha dichiarato Sunak. “I genitori devono essere in grado di sapere cosa viene insegnato ai loro figli [e che] le scuole sappiano come rispondere. Si tratta di aree molto delicate; è importante trattarle con sensibilità”.